Segnali di passo carrabili clonati e utilizzati su diversi cancelli oppure posizionati tra due garage in modo da indurre l’automobilista a non capire dove sia consentito parcheggiare o addirittura scaduti da oltre 15 anni e riutilizzati.
Sono 571 i controlli mirati e a campione sui segnali di passo carrabile, effettuati dalla Polizia municipale di Modena nel 2017. Gli interventi del Nucleo Antievasione Tributi hanno riguardato richieste di apertura, verifica cessazioni e controlli a campione.
In 61 casi, pari all’11 per cento dei casi, i segnali sono risultati irregolari o le autorizzazioni erano da tempo scadute, cioè i titolari avevano effettuato richiesta di cessazione all’Ufficio Tributi senza poi togliere il segnale. Lo scorso dicembre gli agenti hanno addirittura individuato, sul cancello di una ditta, un segnale di passo carrabile cessato dal titolare diciotto anni prima, nel 1999.
Nell’anno sono state elevate sanzioni in violazione al Codice della strada per un importo complessivo di poco più di 25 mila e alla segnalazione all’ufficio comunale preposto, ha fatto seguito il recupero dei canoni evasi per gli anni di riferimento quantificabili in quasi 10 mila euro.
Ordinanze di revoca sono invece scattate per 15 passi carrabili che, pur autorizzati, non rispondevano più alle caratteristiche previste dal nuovo Codice della Strada.
La domanda per ottenere il cartello di passo carrabile, che individua l'area antistante l'accesso carrabile e vieta la sosta ai veicoli, va inoltrata al Servizio Tributi di via Santi 40. Il canone è annuale, commisurato alla larghezza dell'accesso e alla zona di pertinenza (centro storico, città, forese); in caso di variazione del proprietario, si può chiedere la voltura dell'intestazione del cartello.
Nell’anno trascorso, sono stati, inoltre, 264 i controlli sugli impianti pubblicitari effettuati dalla Municipale. In 93 casi, il 35 per cento del totale, sono state riscontrare violazioni sia al Codice della strada che al Regolamento comunale ed elevate sanzioni complessivamente per 42.543 euro. In 21 casi è seguita anche la segnalazione al concessionario ICA per la pubblicità del Comune per il recupero della dovuta tassa pubblicitaria.
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