Come essere uniti nella diversità? È questo il tema che sarà sviluppato nei suoi diversi aspetti lunedì 11 settembre, nella quarta giornata della Summer school Renzo Imbeni di Modena, il corso di alta formazione sull’Unione europea promosso dal Comune di Modena.
In Municipio, nella sala del Consiglio comunale, il tema delle identità comuni e delle identità nazionali nell’Unione europea sarà sviluppato, a partire dalle 9, con Pier Paolo Portinaro, professore di Storia delle dottrine politiche all’Università di Torino, che parlerà di “Realtà e utopia dell’Europa come potenza civile”. Insieme a lui, Diego Marani,coordinatore della politica culturale del Servizio europeo per l’azione esterna, scrittore e glottoteta, con un intervento dal titolo “Identità e lingue nella diversità culturale europea” e Rita Medici Imbeni, presidente della Fondazione Renzo Imbeni, su “Le radici filosofiche dell'Europa moderna”. A presiedere la sessione Marina Bondi, docente di Lingua e traduzione inglese, Università di Modena e Reggio Emilia.
Nel pomeriggio, dalle 15, è previsto il workshop in lingua inglese “L’evoluzione della politica europea di sicurezza e difesa: un laboratorio per una Unione a più velocità?”, realizzato in collaborazione con CSF, Centro Studi sul Federalismo e IAI, Istituto Affari Internazionali. Al workshop intervengono Nicoletta Pirozzi, responsabile del programma Unione Europea, IAI; Sven-Eric Söder, direttore generale, Folke Bernadotte Academy; Lorenzo Vai, ricercatore Centro Studi sul Federalismo e IAI, progetto Governing Europe. Facilitatore dei lavori sarà Federico Casolari, docente di Diritto dell'Unione europea, Università di Bologna.
Il corso di studi è promosso dal Comune di Modena in partnership con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, con la Fondazione Collegio San Carlo e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. L’edizione 2017 gode dell’alto patrocinio del Parlamento europeo, del patrocinio della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, del Dipartimento per le Politiche europee e della Regione Emilia Romagna, in collaborazione con il Consiglio italiano del Movimento europeo, l’Istituto Affari internazionali e il Centro studi sul federalismo.
Azioni sul documento