Il settore Ambiente del Comune di Modena, insieme a Hera, in qualità di gestore della raccolta dei rifiuti, sta studiando un piccolo progetto pilota sui pannolini lavabili da candidare al bando di Atersir che assegna contributi per la realizzazione di progetti comunali di riduzione della produzione dei rifiuti, in scadenza il 13 ottobre. Lo ha annunciato l’assessore all’Ambiente Giulio Guerzoni rispondendo in Consiglio comunale, giovedì 14 settembre, all’interrogazione di Marco Chincarini (Per me Modena) che, richiamandosi all’ordine del giorno approvato dall’assemblea nel 2015 e alla commissione di approfondimento del 2016, chiedeva “se sia stato avviato un progetto pilota nelle strutture modenesi e se siano stati erogati, o siano in previsione, incentivi per le famiglie che utilizzano pannolini lavabili”.
Il bando, ha specificato Guerzoni, mette a disposizione 200 mila euro per tutta la Regione e finanziamenti per un massimo di 25 mila euro per progetti dei Comuni mirati di riduzione della produzione di rifiuti che abbiano il senso di iniziativa simbolica più che di progetto stabile.
L’assessore ha anche precisato che “senza dubbio l’utilizzo di pannolini lavabili è considerato un’azione di riduzione dei rifiuti ma non è altrettanto certo che il bilancio ambientale complessivo del loro utilizzo su larga scala, considerando ad esempio le componenti acqua ed energia elettrica, sia una soluzione positiva. Inoltre, visto che si sta parlando di un bene particolare poiché legato alle esigenze fisiologiche di categorie fragili di persone (bambini, malati, anziani), è necessario immaginare una progettazione che consideri non solo i criteri ambientali o economici ma anche le variabili sociali delle persone”. Gli uffici del settore Ambiente, ha aggiunto l’assessore, hanno comunque svolto approfondimenti sulla letteratura esistente sul ciclo rifiuti urbani e gestione pannolini, raccolti e smaltiti come indifferenziato, e si sono confrontati con il Comune di Soliera che ha fatto una iniziativa sui pannolini lavabili, ma non l’ha connotata come iniziativa ambientale bensì come un incentivo legato al sociale, in un più generale accordo con le famiglie presso le farmacie comunali. “Le verifiche confermano dunque che non si ha la certezza di un bilancio ambientale complessivo positivo su un progetto di larga scala”.
“Anche se lentamente qualcosa si muove”, ha commentato nella replica Marco Chincarini affermando che “forse, per la prima volta, riusciremo a dare una risposta e un aiuto concreto alle famiglie che hanno voglia di provare questo tipo di percorso”.
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