Inaugura venerdì 15 settembre alle 18 alla Poletti di Palazzo dei Musei a Modena la mostra intitolata “Maurizio Osti. Artista di caratteri, anche”, a cura di Carla Barbieri e Pasquale Fameli, che la biblioteca civica di storia dell’arte di largo Sant’Agostino ospita a ingresso libero fino al 5 gennaio 2018
All’inaugurazione sarà presente Osti (Sasso Marconi, 1944), che da sempre opera come artista visivo di matrice concettuale e si esprime anche nell’ambito del libro d'artista e libro oggetto, partecipando a numerose mostre nazionali e internazionali. Seppure a lungo docente di Tecniche grafiche speciali all'Accademia di Belle Arti di Bologna, la sua attività nel campo della grafica editoriale è meno conosciuta. Nel 1995 ricostruisce e ridisegna digitalmente il carattere FF Folk, edito nel 2003 da Font Font, massimo repertorio internazionale di settore, e nello stesso anno elabora anche il carattere Pomona, tuttora inedito. E proprio per questo, spiegano i curatori, è stato scelto per una mostra che si inserisce nell’ambito del festival filosofia sulle arti. “Arti e non arte, e non a caso. Al plurale perché l’indagine filosofica è dedicata non solo a cosa sia o cosa si intenda oggi per bello, ma anche a come l'arte sia andata modificandosi con l’industrializzazione e l’applicazione al mondo della tecnologia.
Arte, quindi, come radice di artificio e di artigiano, parole e pratiche che richiedono entrambe la conoscenza di operazioni e regole necessarie per svolgere un’attività in cui la creatività resta parte fondante e indispensabile. Arte inscindibile dalla “tèchne”, per realizzare oggetti che comunque con la bellezza hanno a che fare”.
Maurizio Osti che ama definirsi “artista per vocazione, grafico per necessità” è parso ai curatori la personificazione di questo nodo. Un autore che svolge sia l'attività di artista “puro”, seguendo il suo estro in maniera disinteressata, nella realizzazione di opere che non hanno alcun altro fine se non la creazione estetica, sia l'attività di grafico, mestiere che ha svolto anche da insegnante della disciplina. La mostra vuol far conoscere anche questo aspetto del lavoro di Osti, unico artista vivente autore di ben due font digitali: il carattere “FF Folk”, basato sui lettering eseguiti a mano da Ben Shahn, e il carattere “Pomona” di cui è possibile vedere la nascita fin dai primi disegni a matita realizzati dall'autore.
Due opere/installazioni ripropongono poi l'autore all'interno della sua più ampia ricerca intorno al libro. Per queste opere, che si fronteggiano nella sala di lettura, le pagine dei libri diventano la materia con la quale Osti –attratto dal fare artistico come atto sciamanico – realizza due oggetti totemici dal titolo evocativo di Lybris.
Il catalogo (Pazzini editore, 2017) è a cura di Carla Barbieri e Pasquale Fameli.
Nei giorni del festival filosofia la mostra è visitabile gratuitamente venerdì 15 settembre dalle 9 alle 23; sabato 16 dalle 9 alle 24; domenica 17 dalle 9 alle 20.
Dal 18 settembre 2017 al 5 gennaio 2018 la mostra sarà visitabile sempre gratuitamente al lunedì dalle 14.30 alle 19; da martedì a venerdì dalle 8.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 19; sabato dalle 8.30 alle 13.
Informazioni tel. 059 203372; oppure online (www.comune.modena.it/biblioteche).
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