Sarà un Ats, Associazione temporanea di scopo, formata da tre soggetti che da tempo lavorano sul territorio nei campi sociale, educativo dell’integrazione e della mediazione linguistico culturale e dei conflitti ad occuparsi delle attività previste dal “Portierato sociale di Quartiere” nell'ambito del Programma per la riqualificazione e la sicurezza della periferia nord della città di Modena - fascia ferroviaria.
Conclusa la procedura di selezione dell’avviso, rivolto al terzo settore, di manifestazione d’interesse alla cooprogettazione delle attività e firmata la convenzione con il Comune, per il soggetto individuato (Ats costituita dalle cooperative sociali Gulliver, Mediando e Caleidos) è ora il momento di mettersi al lavoro. Il bando prevedeva, tra i principali criteri di valutazione delle proposte, la possibilità di poter contare su equipe multiprofessionali proprio per poter affrontare la complessità delle problamatiche dell'area.
Parte innanzitutto la fase di coprogettazione con il Comune; tutta l’attività del Portierato sociale di Quartiere è infatti soggetta a coprogettazione periodica con l’Ufficio Politiche per la Legalità e le Sicurezze per garantire la coerenza delle linee d’intervento con i servizi proposti e con le problematiche emergenti anche dall’ascolto e dal confronto con i cittadini.
“Dopo l’approvazione in Consiglio comunale del Masterplan e la progettazione esecutiva degli interventi – afferma il Sindaco Gian Carlo Muzzarelli – è questo il primo intervento del Programma di riqualificazione urbana e sicurezza della periferia nord della città, che arriva a compimento. Partiamo dallo sviluppo di percorsi di comunità con attività socio-educative oltre che di presidio e monitoraggio del territorio, per creare quei presupposti di coesione e legalità indispensabili alla riqualificazione dell’area. Stiamo rispettando la tabella di marcia che ci siamo dati e mantenendo gli impegni assunti. Questa è la zona di Modena dove stiamo investendo più risorse”.
In particolare, il Portierato sociale di quartiere comprenderà funzioni e attività che andranno ben oltre le esperienze di portierato sociale condotte sino ad oggi in città. Lo scopo è appunto mettere in atto azioni diverse orientate allo sviluppo di comunità, funzionali a riqualificazione urbana e sicurezza della periferia nord che sono gli obiettivi del Programma. Le azioni saranno rivolte ai residenti e alle componenti sociali ed economiche presenti nel comparto e nel quartiere.
Intanto, ha già preso il via l’attività di front office con l’apertura per venti ore alla settimana dello sportello del portierato (tranne che nella settimana dal 14 al 19 agosto) che in questa prima fase è ospitato al complesso R-Nord.
In realtà ben presto il portierato diventerà anche mobile e vedrà gli operatori spostarsi lungo le vie del quartiere per fornire informazioni sui servizi, monitorare le presenze, contattare i residenti e gli addetti alle attività economiche per raccogliere richieste e segnalazioni e, qualora sia necessario, anche per avviare attività di mediazione dei conflitti e intervenire su fenomeni di marginalità sociale.
Il Portierato sociale sarà lo snodo centrale delle iniziative e dei servizi che saranno attivati in zona. Si articolerà in numerose azioni: da mediazione sociale, linguistico-culturale e dei conflitti a mutuo aiuto, da housing sociale e sostegno alle famiglie più fragili a monitoraggio e presidio del territorio, dall’animazione e presidio sociale in collaborazione con le associazioni del quartiere all’accoglienza dei nuovi residenti ad attività culturali, formative e di educazione civica. Altre iniziative previste nella proposta che andrà ridefinita con il Comune riguardano azioni di prossimità e servizi di vicinato, la rilevazione dei problemi e ovviamente l’integrazione con gli altri servizi del territorio e la rendicontazione delle attività.
Le risorse disponibili per tutte le attività di portierato sociale di quartiere, che si svolgeranno nell’arco di due anni (fino a luglio 2019), ammontano a 150 mila euro e sono completamente finanziate nell'ambito del Programma per la riqualificazione e la sicurezza della periferia nord della città di Modena, finanziato dal Governo.
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