Prima dell’approvazione della delibera che dà il via libera al permesso di costruire in deroga rispetto agli strumenti urbanistici comunali all’ex concessionaria Stanguellini e porta alla riqualificazione della fermata “Policlinico” della ferrovia Modena-Sassuolo in via Scanaroli, nella seduta di giovedì 13 luglio sono intervenuti alcuni consiglieri.
Per Marco Chincarini di Per me Modena “ben vengano queste delibere che parlano di rigenerazione e riuso, che in questo caso significa valorizzazione dell’edificio esistente e non abbattimento, e che porterà alla realizzazione di un parcheggio di interscambio per treno, auto, bici in via Scanaroli. È possibile, però – ha chiesto – che quando si tratta di riqualificazione di queste grandi strutture oggi Modena riesce solo a rispondere con centri commerciali e negozi di grandi dimensioni? È vero che portano nuovi posti di lavoro, ma altri tipi di esercizio nella zona potrebbero avere difficoltà”.
Francesco Rocco di Art.1 – Mdp ha sottolineato che “è una bella cosa ogni volta che il Comune riesce a trovare un accordo con il privato che dà soddisfazione a questo e allo stesso tempo porta servizi al pubblico. Continuiamo su questa strada – ha detto – perché è uno dei possibili metodi per rinsaldare il rapporto con la città e con i cittadini, che devono aver chiaro che l’Amministrazione c’è ma anche loro devono fare la loro parte”. Vincenzo Walter Stella ha aggiunto che “lo Sblocca Modena sicuramente non sarà una idea perfetta ma risulta efficace in determinate occasioni e, come Consiglio, dobbiamo vigilare che le opere proposte siano sostenibili, ben fatte e che non vadano a confliggere con il bene pubblico. Il fatto che un privato presenta una istanza – ha proseguito – significa che l’interesse dell’accordo, che porta vantaggi all’Amministrazione e alla città, c’è anche per lui”.
Per il M5s, Marco Bortolotti ha ripetuto “il motivo per cui lo Sblocca Modena non è ritenuto lo strumento giusto per rimettere a posto la città. Doveva essere lo strumento per aprire opportunità per tutti i cittadini, mentre l’effetto è stato quello di dare possibilità molto più mirate. Si sta usando un po’ come specchietto per le allodole – ha detto ancora – la zona di via Scanaroli è in queste condizioni da tempo e si doveva riqualificare anche prima di questo Sblocca Modena, all’interno di un’idea strutturale e un ridisegno complessivo degli angoli della città”. Anche Mario Bussetti si è detto in disaccordo sul fatto “che si possa fare il governo dell’urbanistica attraverso uno strumento come lo Sblocca Modena, che di fatto toglie dei vincoli e fa semplificazioni. Così non si fa governo – ha proseguito – si aprono solo più porte, significa lasciar fare i privati senza che dietro ci sia un disegno. La programmazione e progettazione è altra cosa e questo va avanti ormai da diverso tempo: la nostra critica politica non si applica quando l’intervento è di un singolo privato”.
Per il Pd, Fabio Poggi ha parlato di “intervento di riqualificazione molto significativo per il tempo che l’accordo ha richiesto e per l’ampiezza, in quanto interviene su parti diverse della città. Rispetto all’ex concessionaria – ha proseguito – è importante riuscire a trovare il modo di incastonare un’attività in quella sede; inoltre è significativo l’intervento su via Cesana. Per ultimo, ma non per importanza, l’intervento in via Scanaroli porterà anche una maggiore sicurezza negli orari di entrata e uscita dalla scuola”. Marco Forghieri ha definito la delibera “un’operazione meritevole sulla zona: riuscire a intervenire su due problemi che esistevano da molto tempo mi sembra un buon risultato. Non è la prima volta che viene posto il tema dei grandi negozi – ha aggiunto – e vorrei provare a fornire una prospettiva diversa: anni fa la discussione sui supermercati vedeva una difesa delle grandi strutture, ritenute a vantaggio dei consumatori più deboli; credo che questo tema non vada lasciato in secondo piano”.
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