Approvando lo statuto, il Consiglio comunale di Modena ha dato il via libera oggi, giovedì 1 giugno, alla nascita di Fondazione Modena Arti Visive, il nuovo soggetto giuridico che permetterà l’integrazione tra Galleria Civica, Museo della Figurina e Fondazione Fotografia. Lo statuto del nuovo ente, che nasce dalla trasformazione di Fondazione Fotografia, è stata illustrata dall’assessore alla Cultura Gianpietro Cavazza sottolineando che l’operazione si inserisce nel percorso di ideazione, progettazione e realizzazione del nuovo Polo culturale S.Agostino-Estense il quale, come previsto dal protocollo d’intesa siglato lo scorso anno da Comune e Fondazione Cassa di risparmio di Modena, sarà caratterizzato proprio dalla presenza dei tre istituti che si occupano di immagine e di arti visive unificati in un unico soggetto: “Un solo ente, una sola governance, un solo direttore e una programmazione fortemente integrata, per tre istituti culturali che manterranno comunque la loro specificità, il loro marchio, pur in una nuova forma di gestione unificata”.
In attesa del completamento dell’intervento di restauro e riqualificazione del complesso Sant’Agostino - Palazzo dei Musei – ex ospedale Estense, Fondazione Modena Arti Visive potrà contare sulle attuali sedi degli istituti e, per le esposizioni, anche sulla Palazzina dei Giardini Ducali, sul Foro Boario e sul Mata.
Lo statuto è stato approvato senza voto contrari, con il voto a favore di Pd e Art. 1-Mdp e l’astensione di M5s, Forza Italia, Idea-PeL e Per me Modena.
Le principali novità riguardano i poteri più ampi attribuiti al direttore generale dell’ente, con compiti scientifici, operativi e manageriali, e la composizione del consiglio di amministrazione che, al contrario di quello di Fondazione Fotografia dove Fondazione Cassa di Risparmio esprime due consiglieri e il presidente, sarà paritario: due consiglieri nominati dal Comune, due nominati dalla Fondazione Cassa di Risparmio il presidente nominato congiuntamente dai due enti fondatori. Per la scelta del presidente, in particolare, il nuovo statuto prevede che la designazione avvenga su proposta del Comune e in caso di mancato accordo la nomina spetterà a rotazione a ciascuno degli enti fondatori, a cominciare dal Comune.
Le cariche di presidente e di membro del cda sono a titolo gratuito. I cinque consiglieri sono nominati per un periodo corrispondente a tre esercizi e sono rinominabili per non più di una volta. Il Comune per la nomina dei componenti di propria competenza seguirà il regolamento per prevede avviso pubblico, candidature e audizioni nelle commissioni consiliari.
Il direttore generale ha la responsabilità della gestione della Fondazione nel suo complesso e dello sviluppo del progetto culturale in tutte le sue articolazioni avvalendosi di una struttura articolata in sezioni, guidate da specifici coordinatori, che valorizzano anche le aree di attività dei singoli marchi. Il direttore generale, che rimane in carica quattro anni, rinnovabili, verrà nominato dal nuovo cda sulla base della selezione avviata nei mesi scorsi che ha portato la commissione di esperti a individuare una rosa di quattro candidate: Diana Baldon, Maria Chiara Bertola, Ilaria Ester Bonacossa, Caterina Riva.
Nel frattempo, il cda di Fondazione Fotografia, prendendo atto delle dimissioni di Filippo Maggia, ha nominato all’unanimità alla direzione al suo posto Diana Baldon, già direttrice in Svezia del museo d’arte contemporanea Malmö Konsthall e dell’Index – The Swedish Contemporary Art Foundation di Stoccolma. Maggia mantiene la direzione del Master di Alta Formazione sull’immagine contemporanea.
Azioni sul documento