L’interrogazione sulla Fondazione Modena Arti Visive, in particolare sullo statuto giuridico dell’ente e sul percorso di nomina del direttore e del cda, presentata in Consiglio comunale oggi, giovedì 1 giugno, dalla capogruppo del M5s Elisabetta Scardozzi e alla quale ha risposto l’assessore alla Cultura Gianpietro Cavazza, è stata trasformata in interpellanza su richiesta di Marco Chincarini (Per me Modena) che ha aperto il dibattito.
Il consigliere ha definito “di imbarazzo” la situazione che vede la Galleria civica da tempo senza direttore, “e senza nessuna fretta di trovarlo” e una nuova direttrice della Fondazione fotografia trovata più che rapidamente e scelta tra i candidati al nuovo Polo: “Uno dei tre istituti che saranno inglobati nella nuova fondazione ha un nuovo direttore candidato anche al Polo stesso. Mi chiedo quanto sia stata opportuna questa decisione e come saranno gestiti gli incastri”.
“Le perplessità proposte dall’interrogazione non hanno ragione di esistere”, ha affermato la consigliera Caterina Liotti: “Il fatto che l’Amministrazione comunale e la Fondazione Cassa di Risparmio nel nuovo ente si pongano in posizione paritaria rafforzerà le proposte culturali del Comune non le diminuirà. La strada individuata per il nuovo direttore ha cercato di sincronizzare i tempi e sarà il nuovo cda a decidere chi ricoprirà questo ruolo”.
Secondo Mario Bussetti (M5s) il percorso seguito finora per il nuovo Polo “rivela zone d’ombra da parte dell’Amministrazione e non è soddisfacente. L’unificazione è partita senza condivisione ed è stata portata avanti con tempi prolungati, senza motivi chiari”.
Convinto che il nuovo ente “produrrà grandi risultati per la città” è Paolo Trande, Art.1-Mdp. La prospettiva dell’unificazione degli istituti culturali “era già presente da tempo e ha consigliato di non nominare il direttore della Galleria civica. Per le stesse ragioni, però – ha proseguito – trovo inopportuna e intempestiva la nomina della direttrice della Fondazione fotografia perché rischia di creare problemi nella gestione del concorso per la scelta del nuovo direttore del Polo”.
Nella replica Elisabetta Scardozzi ha ribadito che “l’operazione non è stata trasparente, sia nei confronti del Consiglio che rispetto alla città”. Per la consigliera la Fondazione fotografia “è attiva e pronta a prendersi i suoi spazi mentre l’Amministrazione si è posta in una relazione ancillante. La nuova Fondazione è preziosa per la città e va presidiata in modo attento, mentre i segnali sono quelli dell’appalto”.
Intervenendo a conclusione del dibattito l’assessore Cavazza ha sottolineato che nella nuova Fondazione i tre marchi della Galleria civica, della Figurina e della Fondazione fotografia, “marchi che rappresentano competenze e storie, rimarranno. La nuova organizzazione si confronta con le nuove sfide del coordinamento, del marketing, della promozione culturale e della comunicazione e la scelta politica fatta produrrà nel tempo benefici sulla programmazione”. Cavazza ha poi ribadito che “la nomina della direttrice di Fondazione fotografia non preclude scelte diverse da parte del cda della nuova Fondazione Arti Visive. Lo stesso cda, nel quale il Comune nomina due consiglieri e, di concerto con Fondazione Cassa di risparmio, il presidente avrà un ruolo di garanzia della funzione pubblica della nuova Fondazione”. In chiusura l’assessore ha ricordato che la programmazione museale realizzata da dipendenti del Comune, anche in assenza del direttore della Civica, ha mantenuto un livello di qualità nella valorizzazione del patrimonio e che, a proposito della situazione degli attuali dipendenti degli istituti, il confronto costante con le rappresentanze sindacali ha permesso di trovare un punto di equilibrio nella possibilità di scegliere dove lavorare.
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