“Il nuovo regolamento sui dehor, entrato in vigore un anno fa, ha avuto in questi mesi una prima applicazione sulla quale stiamo compiendo le necessarie verifiche. È innegabile che ci siano state delle criticità che ora stiamo risolvendo e di cui abbiamo tenuto conto per proporre miglioramenti, già comunicati alle associazioni di categoria, come la riduzione, dove possibile, dei tempi complessivi del procedimento, l’eliminazione dei limiti temporali per l’utilizzo dei dehor e l’avvio di un servizio di promemoria personalizzato per i rinnovi annui che non comportino modifiche”.
Lo ha detto l’assessora alle Attività produttive Ludovica Carla Ferrari, rispondendo in Consiglio comunale, giovedì 8 giugno, all’interrogazione sull’applicazione del nuovo regolamento dei dehors presentata da Marco Chincarini di Per me Modena. Il consigliere ha chiesto quali sono gli ostacoli che trova il nuovo regolamento, quali i tempi per ottenere un permesso, quali i tempi e i problemi posti dalla Sovrintendenza e quali le osservazioni delle associazioni di categoria.
Nella premessa alla sua risposta, l’assessora Ferrari ha ricordato che il nuovo regolamento per l’occupazione di suolo pubblico per spazi all’aperto annessi ai locali di pubblico esercizio di somministrazione e per il consumo sul posto è entrato in vigore il 30 maggio 2016. “I dehors, strumento importantissimo per una parte del tessuto economico sono anche luoghi di godimento della città: che siano armonici con il contesto urbano e funzionali alla corretta fruizione del servizio di bar, ristoranti e simili è quindi fondamentale”. Il regolamento, ha spiegato l’assessora ha riorganizzato la materia, riallineando le procedure e, proprio perché condiviso con la Soprintendenza e con le associazioni di categoria oltre che adottato attraverso una deliberazione consiliare, “ha gettato le basi per una gestione di questi spazi urbani via via più equilibrata e attenta”.
Dall’entrata in vigore a oggi sono circa 260 le richieste di occupazione di suolo pubblico arrivate agli uffici e 200 sono state autorizzate; di quelle in corso, 24 (sette relative a dehors in centro storico) sono pronte e abbiamo invitato i titolari a ritirarle; nove sono in attesa di pareri da altri settori dell’Amministrazione e alcune altre sono in attesa di integrazioni o del completamento della procedura da parte dei titolari. “Quelle sulle quali stiamo concentrando la nostra attenzione – ha sottolineato Ferrari – sono 15 pratiche, tutte relative al centro storico e inviate prevalentemente in maggio, che sono attualmente in Soprintendenza in attesa di autorizzazione”. Ci sono infine richieste che sono arrivate dopo il 31 maggio e sono in lavorazione.
Il problema che si verifica più frequentemente, e che allunga i tempi perchè comporta la necessità di chiedere integrazioni, è la carenza della documentazione allegata, per esempio i progetti non sono quotati, mancano le dimensioni della strada o del marciapiede o non sono sufficientemente descritte tipologia, materiali e caratteristiche delle strutture. “A questo proposito – ha detto Ferrrari – abbiamo intenzione di introdurre sul sito, accanto al Regolamento, anche una o più pratiche ‘facsimile’ che possano guidare gli esercenti e facilitare la preparazione dei documenti”
Rispetto ai tempi, di norma l’autorizzazione all’occupazione di suolo pubblico per i dehor richiede 60 giorni mentre il rinnovo (a condizione che siano utilizzate le strutture autorizzate in precedenza e previa autocertificazione da parte del titolare) ne richiede 30. Se però la documentazione è incompleta, la procedura viene sospesa in attesa dell’integrazione e questo aspetto è causa importante di ritardi. I tempi di autorizzazione da parte della Soprintendenza sono invece di 120 giorni per i dehor strutturati e di 90 giorni per occupazione di suolo pubblico con soli tavolini e sedie. Va ricordato che le autorizzazioni della Soprintendenza sono valide senza limiti di tempo se non ci sono modifiche ai dehor. In caso siano previste, la pratica per la nuova richiesta può procedere anche con il dehor in funzione.
L’input delle associazioni di categoria per l’elaborazione di modifiche al regolamento prevedeva la possibilità di utilizzo delle fioriere, che è stata accettata; l’equiparazione dell’occupazione di suolo pubblico per il consumo sul posto con quella dei pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, “che però non è stato possibile accettare perché in questo caso qualsiasi esercente potrebbe dotarsi di un dehor stabile e la città ne sarebbe invasa”; la riduzione dei tempi del procedimento “alla quale stiamo lavorando, in particolare per quanto riguarda la sospensione dei termini per le richieste di integrazione. Una modifica importante che vogliamo introdurre – ha ribadito l’assessora – è l’eliminazione dei limiti temporali per l’utilizzo dei dehor stagionali: non ci sarà più un giorno di inizio predefinito, che rappresenta un problema se l’andamento climatico consente di stare all’aria aperta, ma una flessibilità che gli esercenti potranno gestirsi nel corso dell’anno ”. La bozza con le modifiche è già stata inviata alla Soprintendenza per l’approvazione e preso sarà condivisa.
Dopo aver chiesto la trasformazione in interpellanza, Luca Fantoni (M5s) ha rimarcato i problemi di tempistica derivati dall’applicazione del regolamento, “era tutto bloccato, anche se ora si sta risolvendo. Dobbiamo partire da qui per fare le modifiche necessarie al regolamento, magari dando dei tempi all’Amministrazione come li diamo agli esercenti: se non si risponde nei tempi, la pratica va comunque avanti”.
Nella replica, Marco Chincarini ha osservato che il regolamento “è partito zoppicando e ci sono state difficoltà nella compilazione delle pratiche anche se l’Amministrazione ha fatto il possibile per recuperare”. Per il consigliere è importante che “il sistema funzioni in modo più snello e veloce perché non sempre l’esercente ha i tempi predefiniti e potrebbe avere la necessità di cambiare i programmi in base alla situazione”.
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