È un viaggio nella musica affascinante di Toru Takemitsu, il compositore prediletto di Akira Kurosawa, il concerto che il chitarrista Andrea Dieci terrà mercoledì 14 maggio, alle 21, nella sala Grande di Palazzo Margherita (corso Canalgrande 103). Il concerto, a ingresso libero, è promosso dalla Galleria civica di Modena e organizzato dall’Istituto Vecchi Tonelli nell’ambito della rassegna “musiMOndi” e nella cornice delle suggestive installazioni della mostra “Antipolvere” di Stefano Arienti.
Di Toru Takemitsu (1930-1996), oggi considerato tra i maggiori autori giapponesi contemporanei, in equilibrio tra la musica colta occidentale e gli echi della tradizione giapponese, Andrea Dieci interpreterà una serie di composizioni originali, come “All in twilight”; “Equinox” e “In the woods”, e alcuni arrangiamenti di notissimi brani occidentali, come “Yesterday” e “Michelle” dei Beatles, “Summertime” e “Over the rainbow”, che il compositore giapponese rivisitò e trascrisse secondo la propria sensibilità. Andrea Dieci, diplomato al Conservatorio di Milano, vincitore di molti premi internazionali e docente all’Istituto Vecchi e ai corsi annuali di perfezionamento dell’Accademia Regondi di Milano, è tra i pochissimi chitarristi a essersi cimentato nella registrazione integrale delle opere per chitarra sola di Takemitsu, aggiudicandosi il premio “Chitarra d’oro 2005” per il miglior cd chitarristico dell’anno al Convegno internazionale di chitarra di Alessandria.
La rassegna “musiMOndi” si muove all’interno di un variegato universo di culture musicali proponendo oltre trenta appuntamenti tra concerti, performance, laboratori e conferenze tra Modena e Carpi che esplorano sia il mondo della musica tradizionale folklorica, sia quello, più complesso e variegato, delle elaborazioni colte di musiche popolari e degli influssi presenti nella musica europea dei secoli scorsi, fino alle “sperimentazioni col mondo” di molti compositori contemporanei. (www.comune.modena.it/oraziovecchi/news-1/musimondi-2017)
La mostra “Antipolvere”, visitabile fino al 16 luglio, copre 25 anni di attività di Stefano Arienti (Asola 1961), uno dei più noti e riconosciuti artisti italiani a livello internazionale, la cui ricerca prende le mosse da materiali, oggetti e immagini tratti dai capolavori dei grandi artisti del passato fino alle icone della cultura popolare. Giocando con esse, l’artista compie alterazioni di forma che ne modificano il significato per affrontare così temi chiave dell’arte contemporanea come la natura, il ruolo dell’immagine e il concetto di originalità. In mostra sono esposte opere su carta e su supporti inconsueti (teli da cantiere, carta da pacco, locandine, fotocopie, lucidi da elaborati tecnici), testimoni di un percorso di ricerca incessante in cui le immagini sono sottoposte a infiniti processi di studio e variazione: fotocopiate, ricalcate, tracciate con forature, intessute o disegnate in oro.
La mostra, a cura di Daniele De Luigi e Serena Goldoni, prodotta dalla Galleria Civica di Modena e da Fondazione Cassa di risparmio di Modena, è visitabile, a ingresso gratuito, il mercoledì e il venerdì dalle 10.30 alle 13 e dalle 16 alle 19.30; sabato, domenica e festivi dalle 10.30 alle 19.30. Lunedì e martedì chiuso.
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