Fuoco e fiamme in programma domenica 14 maggio al Parco della Terramara di Montale, che propone ai visitatori un appuntamento con dimostrazioni di archeologia sperimentale sulle tecniche preistoriche dell’accensione del fuoco a cura di Luca Pellegrini.
La pietra e il fuoco sono stati fin dalla più remota antichità due elementi fondamentali per l’uomo. Di pietra furono i primi strumenti ma anche in epoche più recenti, come l’età del bronzo, venivano ancora costruiti oggetti in selce, come le punte di freccia o le lame dei falcetti. Il fuoco fu una conquista non solo per la difesa, l’illuminazione, il riscaldamento e la cottura dei cibi, ma anche come elemento magico di aggregazione sociale. E quando la pietra genera il fuoco l’emozione è ancora grande, come potrà sperimentare chi andrà domenica al Parco museo archeologico all’aperto sulla via Vandelli Nuova Estense prima della chiesa.
Associato alle dimostrazioni, si svolgerà un laboratorio consigliato per bambini dai 6 a 13 anni per creare il proprio kit accendi-fuoco.
Il Parco museo archeologico della Terramara di Montale, via Vandelli (Nuova Estense), apre al pubblico nelle domeniche e nei festivi dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 18.30 (ultimi ingressi alle 11.45 e 17.30).
Ogni 45 minuti circa partono visite guidate per gruppi di massimo 50 persone
L’ingresso costa intero 7 euro , ridotto 5, gratuito fino a 5 e oltre 65 anni di età.
Il programma e le informazioni per organizzare la visita su www.parcomontale.it e anche sulla pagina facebook “parcomontale”; telefono 059 532020.
In collaborazione con Comune di Castelnuovo Rangone e Castelnuovo Immagina, il Parco della Terramara propone anche quest’anno di abbinare la visita alla scoperta dell’enogastronomia del territorio. Le aziende che aprono gratuitamente le porte al pubblico della Terramara per visite e degustazioni sono l’Acetaia e mostra permanente Boni (Solignano), l’Acetaia Ferrari (Montale) e la Cantina Da Vinci (Montale). Una convenzione con il MuSa Museo della Salumeria Villani di Castelnuovo prevede ingressi ridotti per chi visita la Terramara, e viceversa.
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