“Il chiosco su via Emilia est che interrompe il nuovo tratto ciclabile sarà spostato entro giugno lungo via Mascagni e a seguire sarà completato il percorso da via Ciro Menotti a via San Giovanni Bosco. Il secondo stralcio, che prevede la realizzazione del tratto fino a via del Pozzo, è previsto nel Piano investimenti del 2017 e il progetto sarà ultimato entro luglio”.
Lo ha detto l’assessore Giacobazzi nella seduta del Consiglio comunale di oggi, giovedì 11 maggio, rispondendo all’interrogazione del Pd, trasformata in interpellanza, illustrata da Simona Arletti, sui tempi per dare continuità al percorso ciclabile su via Emilia est.
La consigliera ha chiesto in particolare quali soluzioni sono state trovate per il bar all’angolo tra via Emilia e via Mascagni per permettere il passaggio delle biciclette in sicurezza e “quali tempi si ipotizzano per dare continuità a tutto il percorso, inclusa la parte di collegamento tra via San Giovanni Bosco e via Del Pozzo, che si ritiene sia una priorità urgente”.
L’assessore ha spiegato che, rispetto al chiosco, “con impegno e un po’ di difficoltà, è stato trovato un accordo con il proprietario per lo spostamento lungo via Mascagni angolo via Emilia est: gli è stato concesso fino al mese di giugno per permettergli di organizzare lo smontaggio e la vendita del chiosco, e la successiva collocazione del nuovo chiosco lungo via Mascagni. In questo modo – ha proseguito Giacobazzi – la traiettoria della ciclabile non subirà spostamenti”. Per il tratto tra via San Giovanni Bosco e via del Pozzo, il cui completamento comporterà una spesa prevista di 350 mila euro, l’assessore ha precisato che “alcuni lavori verranno realizzati già ora con i risparmi del primo stralcio e l’intervento complessivo, pur essendo condizionato dalle entrate, è previsto nel 2017”. Giacobazzi ha infine ricordato come “la continuità del percorso su via Emilia est abbia visto recentemente anche l’ultimazione di altri tratti in direzione Bologna.
Sul tema sono intervenuti diversi consiglieri. Marco Rabboni del M5s ha espresso perplessità su come “l’Amministrazione tratti certe questioni, come l’implementazione tecnica delle ciclabili. Non vuole ascoltare persone esterne che avrebbero competenze – ha affermato – i ciclisti lamentano una mancanza di progetto unitario e la presenza di troppi tratti tra loro scollegati”. Il consigliere ha portato come esempio la ciclabile di via Giardini “sulla quale non sembra raggiunto lo scopo di fare un tratto con grande afflusso da fuori città fino in centro storico”.
Francesco Rocco di Art.1 - Mdp ha ricordato che “Modena non è sempre stata pensata con le piste ciclabili: sicuramente lo sono i quartieri nuovi, ma non quelli sviluppati in passato e il centro. È evidente – ha detto – che dove si va a mettere mano all’esistente ci saranno sempre delle contestazioni. Ringrazio per quanto fatto e spero venga presto realizzato anche l’ultimo tratto su via Emilia est in quanto è pericolosissimo”. Marco Cugusi ha sollecitato “a un raccordo maggiore con l’Agenzia per la Mobilità nella progettazione degli interventi: bisogna lavorare in modo costruttivo con l’Agenzia, nell’ottica di ridurre il trasporto privato e aumentare l’utilizzo di tutti i mezzi alternativi all’auto: dalle biciclette all’autobus”.
Marco Chincarini di Per me Modena ha evidenziato l’importanza di “concentrarsi sui punti pericolosi: per questa ragione – ha proseguito – chiedo informazioni rispetto alla situazione in via Emilia est davanti all’Aci e per la svolta di via Verdi”. Il consigliere ha infine chiesto come è stata pensata la realizzazione del tratto ancora mancante: è previsto anche il posizionamento di quelle famose filette che da altre parti hanno creato problemi”, ha domandato.
Per il Pd, Tommaso Fasano ha parlato di “opera pubblica importante”. Anche il consigliere ha evidenziato che “tutte le volte che ci sono lavori in corso c’è un periodo di confusione intorno all’area, ma ad oggi percorrendo quel tratto di via Emilia est in bici o con altro mezzo si ha una sensazione di maggior ordine e decoro urbano”. Il consigliere ha poi evidenziato come sia stata ridotta la sede stradale con l’obiettivo di far ridurre la velocità delle auto. Nella replica, Simona Arletti ha ricordato nuovamente “l’importanza per la mobilità casa-lavoro di quell’opera”. La consigliera ha espresso la necessità di prediligere, in generale, nella progettazione, percorsi che prevedano la separazione della circolazione dei vari utenti, “in modo da garantire a tutti la sicurezza. Quella ciclabile – ha aggiunto – va completata al più presto: bisogna trovare le risorse necessarie perché non può rimanere incompleto proprio il tratto centrale che arriva al Policlinico”.
In chiusura di dibattito, Giacobazzi ha definito il progetto del tratto realizzato “ben fatto ed equilibrato nel rapporto cost-benefini, oltre che concertato con vari soggetti, ad esempio i residenti e i commercianti della zona. Faremo il più in fretta possibile anche il tratto che consentirà di completarla”. Rispetto alle filette, l’assessore ha precisato che non vengono previste ovunque, ma inserite laddove sussista il rischio che le auto parcheggino sulle ciclabili.
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