“Il buon funzionamento delle strutture universitarie è un aspetto importante per garantire la migliore accoglienza ai nostri studenti e a quelli, tanti, che vengono a Modena attratti dall’alto livello dell’offerta formativa universitaria. L’Amministrazione comunale, che ha costanti rapporti con l’Università, si impegna quindi a seguire con sempre maggiore attenzione anche questi aspetti”.
Lo ha detto l’assessore alla Scuola Gianpietro Cavazza durante il Consiglio comunale di giovedì 6 aprile in risposta all’interrogazione consiliare di Adolfo Morandi (FI), ricordando il protocollo firmato qualche giorno fa da Amministrazione e Università alla presenza della ministra Valeria Fedeli per caratterizzare sempre più Modena come città universitaria, e annunciando un incontro a breve tra ministro, rettore e sindaco per affrontare vari temi.
Il consigliere citando una email del Labum, il Laboratorio Universitario Modenese, in riferimento al “nuovo” Dipartimento di Chimica e Geologia, aveva chiesto “se non ritiene che sia opportuna una verifica di quanto affermato e segnalato, oltre che intervenire presso l’Università e inviare al Ministero dell’Istruzione la lettera per sollecitare il ministro a mettere in atto i provvedimenti necessari per il controllo di quanto denunciato, chiamando alle proprie responsabilità i dirigenti che hanno avvallato la costruzione e il collaudo dell’edificio e degli impianti e a stanziare i contributi necessari al risanamento”.
In particolare, il Labum denunciava che “a due anni e poco più dall'inaugurazione del Dipartimento, una fognatura che passa tra il primo e secondo piano si rompe nel controsoffitto di un'aula e rovescia tutti gli scarichi sulla cattedra e sui banchi” e si chiedeva se “i soldi spesi per il nuovo Dipartimento sarebbero forse stati più utili per rimettere a nuovo quelli presenti?”, citando gli esempi del Dipartimento di Scienza della Vita di via Tito Speri, “tristemente famoso per i buchi nel soffitto” e di quello di Matematica “anch’esso senza riscaldamento”.
A proposito delle questioni sollevate l’assessore ha riportato all’Aula le spiegazioni fornite dall’Università, che ha precisato come negli ultimi mesi la gestione delle manutenzione del nuovo Dipartimento di Chimica e Geologia dell’Università di Modena sia stata presa totalmente in carico dall’Ateneo che attraverso le proprie ditte di manutenzione sta gestendo e monitorando tutto l’edificio al fine di intervenire tempestivamente ad ogni segnalazione.
Il cedimento di una porzione del controsoffitto in una delle aule del Dipartimento di Chimica del Campus Universitario è avvenuto durante le festività, tra il 5 e l’8 gennaio, a seguito di una copiosa quantità di acqua che lo aveva bagnato. Dopo le verifiche tecniche, l'aula è stata ripristinata e resa fruibile in pochi giorni. Per altro, non si trattava di perdite derivanti da tubazioni di scarico; in ogni caso sono in corso ulteriori indagini e la situazione viene tenuta sotto controllo dai tecnici dell’Università e della ditta costruttrice, oltre che proprietaria dell’immobile che è in locazione all’Ateneo.
Per quanto riguarda le aule di via Tito Speri, l’Università ha fatto sapere che “le perdite denunciate dall’associazione sono state risolte da molti mesi, poiché la scorsa estate è stata eseguita una manutenzione straordinaria alla copertura dell’immobile che ha previsto anche la realizzazione di una nuova impermeabilizzazione del tetto. Sulle problematiche inerenti al riscaldamento “l’Università tramite l’appalto di gestione ha il controllo delle temperature che per normativa deve mantenere stabili su 20 gradi con variazioni contenute in +/- 2°; nel caso in cui siano differenti, il servizio provvede a verificare e risolvere eventuali problematiche con tempistiche dettate da urgenza e termini di contratto”.
Infine, “sulle situazioni rilevate dagli studenti nel Dipartimento di Chimica e Geologia, l’Ufficio tecnico ritiene siano problemi di assestamento e di gestione caratteristici della messa a regime di una nuova struttura, particolarmente numerosi in questo caso vista la grandezza dell’immobile e la complessità delle attività presenti”.
Nella replica, Morandi ha definito una “risposta d’ufficio” quella dell’Università “che dice che la struttura è grande e nuova, e che qualche problema può esserci, come anche quelli di assestamento. Non penso sia una risposta accettabile – ha affermato il consigliere – perché un edificio costruito con basi solide non può avere problemi di cedimenti strutturali o malfunzionamenti. Questa struttura ha problemi seri, mi auguro che nell’incontro che ci sarà venga affrontato anche quanto denunciato da questi studenti”.
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