La continuazione del percorso triennale iniziato nel 2016 con il 70° anniversario del suffragio universale e il progetto #Cittadine che arriverà a celebrale, nel 2018, il 70° della Costituzione; e l’inizio di un lavoro di ricerca e approfondimento in vista di altri due anniversari che cadranno nel 2018: l’ottantesimo della promulgazione delle leggi razziali italiane e il cinquantesimo del ’68. Sono alcuni dei temi principali che l’Istituto storico di Modena affronterà già a partire da quest’anno, insieme alla prosecuzione del lavoro sulla prima guerra mondiale, dopo il rinnovo della Convenzione con il Comune di Modena approvata dal Consiglio comunale nella seduta di giovedì 6 aprile.
La delibera, presentata dall’assessore alla Cultura Gianpietro Cavazza, è stata approvata con il voto a favore di Pd, M5s, Per me Modena, Art.1-Mdp, CambiaModena e l’astensione di Forza Italia.
La convenzione per il sostegno all'Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea di Modena e provincia, scaduta il 31 dicembre 2016 e rinnovata fino al 31 dicembre 2019, prevede un impegno economico a carico dell’Amministrazione di 36mila euro ogni anno e avviene nell’ambito della legge regionale 3 del 3 marzo 2016, “Memoria del Novecento – Promozione e sostegno alle attività di valorizzazione della storia del Novecento in Emilia-Romagna". La legge riconosce il ruolo e l’attività svolta dagli istituti storici in regione nel rilevare la memoria dei fatti avvenuti nel territorio regionale, determinanti per l'assetto e lo sviluppo democratico della Repubblica Italiana, che hanno segnato la storia nazionale e locale nel corso del Novecento.
“Nel dialogo dinamico e fertile di questi anni con l’Istituto – ha detto Cavazza – abbiamo riflettuto e approfondito il tema e il senso della trasmissione della memoria, cercando insieme, in particolare, nuove modalità di rapporto con i giovani per un loro coinvolgimento attivo. E l’Istituto ha contribuito, a partire dall’impegno nel Comitato per le celebrazioni condiviso con altri istituti, con idee nuove senza mai rinunciare al rigore scientifico”. L’assessore ha poi ricordato che con il rinnovo della convenzione si conferma un impegno che il Comune ha sostenuto nel tempo, a partire dal 1950, anno della fondazione dell'Istituto, per custodire e mantenere attiva la memoria, trattando la storia contemporanea nel complesso, facendo della Resistenza un momento del più ampio panorama della storia del Novecento.
L’Istituto storico di Modena è un’associazione di promozione sociale con la partecipazione di enti pubblici, convenzionata con 36 Comuni e con l’amministrazione provinciale. Fa parte della rete nazionale degli istituti storici che, in convenzione con il Ministero dell'istruzione, sono impegnati nella progettazione e realizzazione di attività per la promozione della cittadinanza attiva, attraverso la conoscenza e la valorizzazione delle memorie del '900, nelle scuole di ogni ordine e grado. Il presidente dell’Istituto di Modena, Giuliano Albarani, in commissione prima del passaggio in aula, aveva illustrato ai Consiglieri le principali attività svolte relative agli obiettivi: la promozione di studi, convegni, manifestazioni, iniziative divulgative, mostre e pubblicazioni, con attenzione alla sperimentazione di metodologie di ricerca e comunicazione innovative; la ricerca, acquisizione e classificazione di materiale documentario e audiovisivo; la predisposizione e l'attuazione di ricerche e progetti per l’innovazione della didattica della storia contemporanea rivolti alla scuola e ai docenti, e l’elaborazione di percorsi formativi sulla storia del Novecento rivolti a un pubblico extra-scolastico; la progettazione, promozione e gestione di luoghi di memoria, musei e spazi culturali in collaborazione con Enti e Istituzioni del territorio; la collaborazione alla progettazione, coordinamento e realizzazione di programmi culturali di pubbliche Amministrazioni nell’ambito delle ricorrenze e celebrazioni di pertinenza storica.
Nel dibattito che ha preceduto l’approvazione Andrea Bortolamasi, Pd, ha sottolineato che l’Istituto “si inserisce in un tessuto vitale a Modena di istituti culturali che fanno storia e memoria in maniera partecipata”, mentre Caterina Liotti ha messo in evidenza l’importanza di proseguire con la convenzione, “garanzia di una stabilità che permette di fare progettazione”. Per Art.1-Mdp Marco Cugusi ha definito l’Istituto storico “uno strumento di crescita sociale e civile per la città che va preservato”. Elisabetta Scardozzi (M5s) ha apprezzato in modo particolare la capacità dell’Istituto “di fare formazione e divulgazione rendendo attuale e interessante la storia anche per i ragazzi” e infine Domenico Campana, Per me Modena, ha messo in evidenza il “collegamento stretto tra le vicende della Resistenza e la Costituzione nata da quel fatto epocale che fu la guerra”.
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