La struttura e l’organizzazione dei servizi della Casa della Salute di Modena saranno dedicate prevalentemente alla salute del bambino, dell'adolescente e della famiglia e qualificheranno ulteriormente il sistema di cure territoriali già attivo. La Casa della Salute’ sarà sede di accoglienza ed erogazione dei servizi sanitari, sociosanitari e socio assistenziali rivolti a oltre 48mila abitanti del Quartiere 2 Crocetta, San Lazzaro, Modena Est.
L’accesso sarà in via Fanti, nell’area dell’ex Torrefazione Molinari. Un grande open space centrale accoglierà gli utenti che, attraverso percorsi appositamente studiati, potranno accedere agli oltre 50 ambulatori presenti. L’edificio sarà costruito con il massimo rispetto per l’ambiente utilizzando materiali ecocompatibili, secondo principi bioclimatici e con tecnologie rinnovabili. Nei primi tre piani saranno ubicati ambulatori, e spazi dedicati al personale affacciati sulla corte vetrata mentre l’ultimo piano verrà dedicato esclusivamente agli impianti tecnici. Sarà caratterizzata per visibilità, accessibilità (orari prolungati) e polifunzionalità (molteplici tipologie di risposta), per divenire un forte riferimento al quale la cittadinanza si potrà rivolgere per ricevere risposte competenti e adeguate ai diversi bisogni di salute. Nella nuova struttura saranno attivi: sportello unico dedicato alla semplificazione delle attività amministrative, punto prelievi, studi dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, ambulatorio infermieristico, diversi ambulatori specialistici, il consultorio familiare, pediatria di comunità, neuropsichiatria infantile e il servizio psicologia minori e famiglia.
La progettazione della Casa della Salute è l’occasione per riorganizzare i percorsi di cura già presenti, con particolare attenzione ai modelli innovativi di presa in carico e assistenza secondo il modello della “medicina di iniziativa” che risponde all’idea che la persona non vada solo curata, ma presa in carico per garantire, in maniera unitaria, percorsi di prevenzione, cura e riabilitazione. Sarà anche un luogo dove poter sviluppare nuovi percorsi partecipativi, che andranno oltre l’integrazione socio-sanitaria, proponendo laboratori aperti ai contributi delle associazioni, del volontariato, delle istituzioni e dei singoli cittadini come è già stato sperimentato con successo nelle altre ‘Case della Salute’ sul territorio provinciale.
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