Carlo Bernardini, Sarah Ciracì e Roberto Pugliese. Sono tre gli artisti selezionati dai curatori Fulvio Chimento e Luca Panaro per “Effimera 2017 – Suoni, luci, visioni”, allestita al Mata di Modena, dove inaugura sabato 18 marzo alle 18 e sarà visitabile gratuitamente fino al 7 maggio, dal giovedì alla domenica dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 19.30. All’inaugurazione gli artisti hanno assicurato la presenza.
Carlo Bernardini (Viterbo, 1966) vive e lavora a Milano; utilizza la fibra ottica dal ‘96. Tra le mostre si segnalano nel 1996 a Roma la XII Quadriennale, nel 2002 la XX Triennale di Milano, Sculpture Space a Utica (NY), la XIV Quadriennale al Palazzo Reale a Napoli (2003), le installazioni al Museo Paço Imperial di Rio De Janeiro (2004), a Valencia (2008), Event Orizon (2007) allo Swing Space di New York. Nel 2009 per Art First presenta a Bologna Codice Spaziale in S. Stefano, a New York è invitato al Dumbo Art Festival. Nel 2010 realizza grandi installazioni per Luci d’Artista a Torino, La Scultura Italiana del XXI sec. alla Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano, ad Amsterdam, all’Aja e all’Art Light Domaquarée a Berlino. Nel 2011 mostre a Berlino, a Londra, a Westminister e al Macro. Nel 2013 ancora Londra e Metz. Nel 2014 realizza per Prato l’installazione permanente Il Passo della Luce in collaborazione col Museo Pecci ed espone Invisible Dimensions alla IV Bienal del Fin del Mundo a Mar del Plata. Sempre nel 2014 è la volta della XVII edizione dell’Islamic art festival di Shariah, presso lo Sharjah Art Museum (Emirati Arabi). Nel 2015 è invitato alla Bienal de Curitiba al Museu Niemeyer con il progetto Invisible Dimensions, e nello stesso anno alla Pop Austin (Texas) con Light Trasformation. Nel 2016 prende forma l’installazione Dimensioni Invisibili al Terminal 1 dell’Aeroporto di Malpensa e l’installazione pensata per la Global Innovator Conference all’898 Innospace di Pechino.
Sarah Ciracì (Grottaglie, 1972) vive e lavora tra Grottaglie (Ta) e Milano. La sua ricerca si muove nella coerente ambiguità di antinomie e nella capacità di sollevare dubbi suggerendo riflessioni che traggono spunto dalle contraddizioni del presente, per sollevare interrogativi ed evidenziarne i cortocircuiti. Nell’ultimo decennio, per descrivere il suo mondo visionario usa strumentazioni tecnologiche, foto digitali manipolate al computer, videoregistrazioni e installazioni. Le sue opere, popolate da dischi volanti e astronavi, ripetono gli stereotipi proposti da tv, film, cartoni animati giapponesi e da una narrativa scientifica popolare che l’artista contamina col linguaggio alto dell’arte. La sua produzione recente si muove su un crinale di equilibri sottili, dove l’interpretazione scientifica del mondo sconfina nella ricerca spirituale. In questa dimensione la suggestione per le teorie scientifiche si carica di implicazioni filosofiche, letterarie e fantastiche. Sarah Ciracì partecipa a collettive e personali in gallerie private e musei internazionali: a Campo 6, a cura di Francesco Bonami, Torino (1996); vince il New York Prize (2004); Oh my God is full of stars, Macro, Roma (2004); Intramoenia Extrart, a cura di Achille Bonito Oliva e Giusy Caroppo, Castel del Monte, Bari (2005); Tangent, Aomori Contemporary Art Center, Giappone (2007): Apocalittici e integrati, Maxxi, Roma (2007); I paesaggi e la natura dell’arte, a cura di Danilo Eccher, Arcos, Benevento (2009). Nel 2013 presenta il video Watershed al Maxxi e nel 2016 espone alla Fondazione Museo Pino Pascali di Polignano a Mare (Bari).
Roberto Pugliese (Napoli, 1982) vive e lavora a Bari. Consegue la laurea in Musica elettronica al Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli sotto la guida del maestro Agostino di Scipio. A Napoli per un po’ divide la propria attività tra l’insegnamento nel conservatorio in cui si è formato (Sistemi musicali digitali, Elettroacustica, Informatica e Sound art), e l'attività compositiva e la produzione di installazioni sonore. La sua ricerca trae ispirazione principalmente da due correnti artistiche: la “sound art” e l’arte cinetica. Si serve con maestria di apparecchiature meccaniche pilotate da software in grado di interagire tra loro, con l’ambiente e il pubblico; esplora nuovi punti di ricerca su fenomeni legati al suono e all’analisi dei processi psichici usati dalla mente per differenziare le strutture di origine naturale da quelle di origine artificiale. Centrale nel suo lavoro è la dicotomia tra uomo e tecnologia e tra arte e tecnologia, senza perdere mai di vista l’aspetto visivo e strutturale dell’opera. Il suono diviene continuo oggetto di ricerca e mezzo espressivo, pura energia che anima l’inanimato, guida che analizza e stimola la percezione umana. Attualmente è docente di Multimedialità al Conservatorio Piccinni di Bari. Tre le mostre personali: Ivy Noise, IED, Madrid (2010); Unexpected Machines, Galerie Mazzoli, Berlino (2011); Gervasuti Mix, omaggio a Cage, Gervasuti Foundation, Venezia (2012); Volta NY, New York (2012); Concerto per natura morta, Muse, Trento (2014); [bo’loɲɲa], Villa delle Rose, Mambo, Bologna (2016).
Informazioni “Effimera” t. 0594270657 orari mostra; online (www.mata.modena.it).
Azioni sul documento