03/02/2017

TERRA DEI PADRI / 2 – SÌ DEL CONSIGLIO ALL’ORDINE DEL GIORNO

Il documento, del Pd, condanna “ogni forma di manifestazione e di violenza” e “ogni iniziativa culturale che anche indirettamente si richiami al fascismo”.

Condanna di “ogni forma di manifestazione e di violenza, qualunque ne sia la ragione che l’ha generata” e condanna anche di “ogni iniziativa culturale che, anche indirettamente, si richiami al fascismo e ne diffonda e propagandi i suoi (dis)valori”. È il contenuto dell’ordine del giorno relativo all’apertura a Modena del circolo Terra dei Padri, presentato dal Pd in Consiglio comunale, nella seduta di giovedì 2 febbraio. Il documento, discusso insieme all’interrogazione sullo stesso tema proposta da Andrea Galli (FI), è stato approvato con il voto favorevole di Pd, Sel, Per me Modena, M5s, CambiaModena e Adolfo Morandi, FI, e l’astensione dello stesso Galli.

L’ordine del giorno è stato illustrato da Antonio Carpentieri che, nella premessa, ha ricordato che Modena vanta la Medaglia d’oro al Valor militare e alla Resistenza, “che non è solo un simbolo formale ma rappresenta i valori di libertà, democrazia e antifascismo che la città ha voluto e saputo raggiungere. Chi si richiama all’ideologia fascista a Modena non ha cittadinanza”. Nella sua esposizione il consigliere ha poi sottolineato che la Costituzione italiana vieta la “riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del partito fascista”, divieto poi ribadito dalla legge Scelba nel 1952 e dalla legge Mancino nel 1993. Sulla base di questo presupposto, il documento afferma quindi che il circolo Terra dei Padri, “sebbene associazione privata formalmente in regola sotto il profilo delle autorizzazioni necessarie, da quanto emerge da prese di posizione, dibattiti, emblemi ai quali si richiama e anche dalla cultura musicale che propone, non pare essere considerata un’associazione antifascista”. Pur considerando infine che “spetta ad altri soggetti verificare se vi siano o meno ipotesi di reato che configurino la violazione delle leggi contro la ricostituzione del partito fascista, il documento invita il Comune a prendere posizione politica “riaffermando i valori democratici e antifascisti propri della Costituzione; richiedendo a Prefetto e Questore i controlli necessari per il rispetto della legge; e interessando i parlamentari modenesi affinché attivino le azioni politiche più opportune”.

Intervenendo per presentare la propria interrogazione e poi in replica, Andrea Galli ha affermato che al circolo Terra dei Padri “si trova gente che fa cultura controcorrente, una cosa che a Modena non si vede spesso”. Per il consigliere “il circolo dovrà essere punito quando, e se, sbaglierà ma – ha proseguito – vorrei che il processo alle intenzioni fosse in altre città e non a Modena, città evoluta, democratica e civile che non può permettersi cortei e minacce come quelli ai quali abbiamo assistito. Il pluralismo – ha concluso – deve essere rispettato da tutti”.

Aprendo il dibattito sull’ordine del giorno e dichiarando il voto a favore, Adolfo Morandi (FI) si è schierato contro “chi dice che il fascismo può trovare posto nel sistema democratico italiano”. Partendo dall’esperienza personale della saracinesca della sede del circolo di Forza Italia imbrattata da scritte antifasciste, “come se il mio circolo fosse fascista e non un’attività libera, democratica e riconosciuta”, ha detto: “Non so se questa città è in grado fino in fondo di lasciare libertà di pensiero perché i problemi di intolleranza nei confronti di chi la pensa diversamente da chi governa purtroppo esistono”.

Secondo Tommaso Fasano (Pd) proprio per il fatto che Modena “è una città libera, che sposa in tutto i valori democratici, non si può vietare la costituzione di qualunque associazione culturale che abbia l’obiettivo di migliorare la vita comune. Ma non si può non ricordare che per tutti i cittadini la Medaglia d’oro alla Resistenza è una valore importante e che spesso in passato ci sono stati tentativi di provocazione, come quello di aprire una sede di Forza nuova. Quindi, va bene fare cultura e pensarla in un modo diverso ma ci sono limiti che non si possono valicare, non si possono instillare semi d’odio”.

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