Una proposta corale, che vada oltre il rischio di ritualizzazione retorica delle commemorazioni delle ricorrenze civili e punti a coinvolgere ed interessare soprattutto i giovani. È questo, in sintesi, il senso del progetto sulla Memoria del ‘900 illustrato dall’assessore alla Cultura Gianpietro Cavazza nella risposta, data in Consiglio comunale oggi, giovedì 16 febbraio, all’interrogazione proposta dalla consigliera Pd Federica Di Padova sul tema della valorizzazione della storia e della memoria del ‘900.
L’assessore Cavazza, ha spiegato le azioni messe in campo finora dal Comune di Modena sul tema della memoria del Novecento, sottolineandone “l’aderenza con la legge regionale del 2001 con l’obiettivo di cogliere tutte le opportunità che offre, tanto che, dopo quello del 2016, parteciperemo anche al bando 2017 con un progetto concertato con il Comitato per la memoria”, e ha colto l’occasione per illustrare “la riflessione avviata in questa legislatura dall’Amministrazione per comprendere limiti e punti di forza delle proprie pratiche memoriali in modo da sviluppare, anche attraverso una formazione e un aggiornamento specifici, una capacità di elaborazione e produzione adeguata ai tempi che cambiano”. Il progetto sulla Memoria del ‘900 dovrà infatti diventare una proposta corale, coordinata dal Comune e alla quale partecipano la comunità nelle sue forme associative, gli enti e gli istituti culturali privati e pubblici interessati al tema. Una proposta basata su punti di vista, linguaggi e metodi aggiornati che portino a una programmazione culturale calata nell’esistente, con particolare attenzione al coinvolgimento delle nuove generazioni.
La consigliera Di Padova, dopo aver ricordato che la Regione ha messo a bilancio un milione di euro per il 2016 e uno per il 2017 “a sostegno delle attività di valorizzazione della storia del Novecento”, e sottolineato che l’Università di Modena e Reggio Emilia è la prima in Italia a proporre un master in Public history, aveva chiesto se sono già attive misure per cogliere tutte le opportunità offerte dalla legge regionale, se è prevista la creazione di un coordinamento tra gli enti che in provincia di Modena si occupano di questi temi, se sia già prevista la collaborazione di Unimore, e quali sono i principali avvenimenti della storia nazionale e locale del ‘900 sui quali si concentreranno le attività di questi enti.
L’assessore ha ricordato che fin dal 2001 esiste a Modena un Comitato comunale per la memoria e le celebrazioni, nato con riferimento specifico al Giorno della memoria del 27 gennaio e che poi, negli anni, ha esteso la propria attività alla commemorazioni di altre ricorrenze civili legate al ‘900, tra le quali la Festa della Liberazione, quella della Repubblica e il Giorno del ricordo. Del comitato, coordinato dal Comune, fanno parte diversi istituti culturali, le associazioni partigiane, sindacali, sportive e del tempo libero cittadine interessate alle celebrazioni della memoria.
Nel 2015 si è tenuto un primo momento pubblico di riflessione con il seminario “La memoria oltre il rito”. All’interno di questo percorso, il Comitato per la memoria ha poi effettuato una rilevazione statistica incentrata sull’offerta culturale della città di Modena per la Giornata della memoria, il Giorno del ricordo e per il 25 aprile degli ultimi 15 anni che è stato il punto di partenza di due seminari organizzati all’interno del Master in Public History di Unimore con l’obiettivo di riflettere sul senso della proposta culturale soprattutto nelle modalità con cui essa viene elaborata e presentata pubblicamente, mettendo al centro della riflessione aspetti problematici come il rischio di ritualizzazione retorica in cui incorre il discorso storico soprattutto verso i più giovani. Nel 2017, sulla base di quanto già avviato, il Comitato comunale lavorerà per la realizzazione del 2° seminario di studi su Educazione e Memoria, consolidando la collaborazione con l'Università per il 2° Master in Public History, “che è nostra intenzione coinvolgere in modo più organico nella progettazione del Comitato”.
La proposta portante del triennio 2016-2018 è il progetto “#Cittadine. I segni nelle comunità e sulle città”, nato per il 70° anniversario del primo voto delle donne italiane e promosso da Centro documentazione donna e Istituto storico e finanziato da Fondazione Cassa di risparmio di Modena. Il progetto prevede un’attività triennale di ricerca/azione per indagare come le comunità locali si organizzarono, negli anni 1946-1948, per uscire dalla guerra e progettare il futuro democratico: dopo il tema del suffragio universale, nel 2017 protagonisti saranno lavoro e ricostruzione, e nel 2018 la Carta costituzionale.
Nella replica la consigliera Di Padova si è dichiarata soddisfatta.
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