Il Consiglio comunale di Modena, nella seduta di giovedì 16 febbraio, dopo un ampio dibattito ha respinto un ordine del giorno di proposte per l’emergenza immigrazione e per la sicurezza di FI, con il voto a favore del gruppo proponente, contrario di Pd, M5s, Per me Modena e Sel, e con il non voto di CambiaModena e di Idea Popolo e libertà.
Il documento, illustrato da Adolfo Morandi, parlando di “fallimento della politica italiana” ed “europea” sul tema immigrazione, invitava in particolare a trasmettere e sostenere nelle sedi opportune a livello nazionale le proposte di FI: la ripresa della politica del governo Berlusconi rilanciando gli accordi con la Libia e con altri Paesi; la limitazione del riconoscimento del diritto alla protezione internazionale” a casi specifici; l’intervento nelle opportune sedi per avviare la fase 3 della missione Eunavfor med; l’istituzione sul territorio di centri per il trattenimento dei clandestini da avviare a espulsione; la promozione di accordi di rimpatrio anche a livello europeo; la riduzione dei tempi per la definizione dello status di rifugiato; accordi bilaterali volti ad agevolare il trasferimento dei detenuti stranieri; la proposta di una riflessione e revisione delle norme su Schengen; il rafforzamento delle misure per la sicurezza urbana; la concessione di maggiori risorse alle Forze dell’Ordine e alle Forze Armate.
Sul tema, Luca Fantoni ha precisato che “su alcuni punti inseriti nel documento il M5s potrebbe essere favorevole ma su altri no, come la proposta di rivedere il trattato di Schengen, il punto sulla sicurezza urbana e l’approccio millantante al Governo Berlusconi. Voteremo contro – ha aggiunto – sarebbe stato più facile da accettare se il ragionamento fosse rimasto su temi precisi senza citare soggetti”.
Per il Pd, Carmelo De Lillo ha espresso “valutazione negativa sulla mozione, che parte dal presupposto di un giudizio fallimentare sulla politica che viene attuata per i migranti. Rigetto – ha aggiunto – il cliché proposto: barconi, clandestini, delinquenza, paura. Salvo invece la richiesta di semplificare e velocizzare il percorso di riconoscimento del rifugiato, ma per coloro che ne hanno il diritto, per evitare di aggiungere lungaggini e travagli a chi già scappa dalla guerra”. Tommaso Fasano ha parlato di “copia e incolla da un documento nazionale senza il minimo sforzo di parlare di Modena”. In città “abbiamo il sistema Sprar che ospita una minoranza dei richiedenti asilo – ha proseguito – mentre la maggior parte in Italia è gestita nei Cas. Se sistemi come il nostro venissero applicati da tutti i Comuni, anche quelli di centrodestra, la situazione non sarebbe così drammatica”.
Per FI, Adolfo Morandi ha chiarito di comprendere “l’inaccettabilità a Modena di un ordine del giorno che ha come premessa il giudizio che dà Forza Italia su quanto portato avanti dai Governi Renzi e Gentiloni. Ho voluto dare marcatamente al documento un’impronta di FI e se chi non si vuole riconoscere nel nostro movimento voterà contro non importa, non ci si aspetta molto di più da chi vota in modo preconcetto”. Giuseppe Pellacani ha parlato di quello attuale come di un “sistema di regole nato in un momento storico in cui l’afflusso di migranti non era lo stesso di oggi e che quindi va rivisto. Negare che esista un problema e che vada affrontato con una modifica delle politiche – ha aggiunto – è negare qualcosa che è sotto gli occhi di tutti. Le regole europee e l’applicazione italiana che ne facciamo vanno riviste”. Andrea Galli ha ricordato che “sono anni che andiamo avanti su questi temi sostenendo cose diverse; è in assoluto la materia su cui c’è la maggiore divisione tra destra e sinistra. Queste proposte però sono anche quelle del ministro Minniti nell’attuale Governo, a dimostrazione che davanti a certi problemi le soluzioni sono le stesse. Più gente facciamo venire in Italia – ha aggiunto – più prima o poi saremo costretti a costruire dei muri, perché i numeri sono incalcolabili e questo sistema così non può andare avanti”.
Per Domenico Campana di Per me Modena, “la mozione è pervasa di ostilità, è brutta, cede alla tentazione regressiva degli elementi di civiltà che con tanta fatica ci siamo dati, soprattutto dopo la seconda guerra mondiale e il carico di razzismo che portava con sé. Un ragionamento serio sui corridoi umanitari protetti non è stato fatto e spostare la frontiera non risolve il problema ma lo rimanda in altro luogo. Non c’è ‘la’ soluzione, ma ci possono essere ‘delle’ soluzioni”.
Marco Cugusi di Sel ha evidenziato “l’atteggiamento di propaganda emerso nella mozione e in Aula da FI, che va ad alimentare il razzismo. L’ordine del giorno mi sembra incomprensibile: in Italia i migranti hanno meno benefici di quanti ne danno e se non ci fossero loro saremmo un Paese molto più vecchio di quello che siamo. Continuiamo ad alimentare – ha domandato – questa contrapposizione tra popolo italiano e persone di altra nazionalità?”.
Luigia Santoro di Idea Popolo e libertà ha riconosciuto che “il problema è reale, ma non mi sento di metterla nei termini della mozione. È necessaria una distinzione rispetto ai rifugiati, ma non possiamo non considerare che ci sono situazioni di difficoltà e fame e non possiamo non riconoscere che i migranti hanno portato anche grossi benefici”. La consigliera ha criticato la politica europea: “Siamo Europa quando fa comodo ma diventiamo Italia quando si tratta di migranti”.
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