Armati di scope, guanti e ramazze hanno ripulito da foglie, cartacce e rifiuti l’area verde presso l’ex Macello di via IV Novembre, in zona Cittadella. Protagonisti dell’operazione di pulizia ambientale di venerdì 3 novembre, sono stati una decina di richiedenti asilo, accompagnati da operatori della cooperativa L’Angolo e del Centro Stranieri del Comune, che ritorneranno in zona per ripulire una o due volte alla settimana.
“È solo l’esordio di un progetto di accoglienza relazionale più ampio che stiamo mettendo in piedi con la collaborazione di questa e altre cooperative che gestiscono l’accoglienza dei richiedenti asilo e con le associazioni di volontariato modenesi – afferma l’assessora al Welfare del Comune di Modena Giuliana Urbelli – dopo i buoni risultati delle attività svolte durante l’estate in diverse scuole cittadine con la collaborazione dei Comitati genitori. L’intenzione è innanzitutto coinvolgere sempre più i migranti che rientrano nei programmi di accoglienza per richiedenti asilo in progetti di volontariato che abbiano ricadute positive sui quartieri della città, partendo da quelli dove la presenza di stranieri è più incisiva; attività che al tempo stesso favoriscano l’integrazione, la conoscenza del territorio e l’acquisizione di competenze, oltre che la conoscenza reciproca”.
In azione durante la mattinata una decina di giovani, dai 18 ai 26 anni, provenienti soprattutto da Ghana e Gambia, giunti in Italia attraverso la Libia e il Mediterraneo, ma anche qualcuno proveniente dal Bangladesh. Sono a Modena da diversi mesi, frequentano i corsi di italiano del Centro provinciale istruzione adulti e ora hanno anche sottoscritto il Patto di volontariato che consente loro di allargare la rete di relazioni e li impegna nei confronti della realtà cittadina che li accoglie.
Lo spazio dell’ex Macello ospita, in particolare, numerose associazioni, alcune delle quali fortemente impegnate a creare dei percorsi di partecipazione sociale che coinvolgano cittadini e residenti nella vita del quartiere, con una funzione anche di presidio sociale. Oggi alcuni dei volontari hanno guardato con favore i lavori svolti dai richiedenti asilo; Arci ha anche messo a disposizione uno spazio nel proprio magazzino dove sistemare l’attrezzatura utilizzata per le pulizie, che questa prima volta è stata fornita da Hera insieme ad alcune nozioni su come differenziare i rifiuti.
“Il progetto – aggiunge Urbelli – rientra nell’accordo sul volontariato dei richiedenti asilo che il Comune di Modena ha sottoscritto con Prefettura, Diocesi, Terzo settore e Csv. In quest’ambito stiamo lavorando con i Quartieri per migliorare alcune situazioni critiche presenti in città. Si tratta di progetti che presentano una certa complessità e vanno curati con attenzione, ma per i richiedenti asilo le esperienze di volontariato rappresentano una concreta opportunità di integrazione e una priorità per il processo di inclusione sociale di lungo periodo”.
Nel secondo semestre del 2016 a Modena sono stati quasi 200 i rifugiati coinvolti in attività di volontariato presso associazioni sportive, cura del verde e del territorio e volontariato sociale; un numero che l’amministrazione comunale spera di poter incrementare. Recentemente l’assessorato al Welfare ha promosso, assieme alla Prefettura, un tavolo tecnico per costruire progetti strutturati individuando azioni che possano essere utili per la città, fermo restando che formazione, alfabetizzazione e socializzazione dei profughi rientrano tra gli obblighi che hanno i diversi soggetti gestori in base ai contratti stipulati con le Prefetture.
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