Con l’arrivo della stagione fredda Modena si prepara ad attivare il “Piano per l’accoglienza invernale rivolto alle persone in difficoltà” e già in questi giorni si sono svolte le prime uscite serali per intercettare bisogni e situazioni d’emergenza.
Diverse le novità che saranno introdotte nel corso dell’inverno, a partire dall’azione di monitoraggio, che non sarà più svolta esclusivamente da volontari ma anche da professionisti, all’accoglienza che intende sempre più consolidare un approccio “educativo” in grado di lavorare sulle capacità delle persone vulnerabili per proporre loro percorsi verso l’autonomia qualora ne sussistano le condizioni.
“Lo scorso anno – afferma l’assessora al Welfare del Comune di Modena Giuliana Urbelli - avevamo detto di voler fare dell’emergenza freddo un’occasione per approfondire la conoscenza del fenomeno della povertà estrema e per attivare progetti più a largo respiro. Ora, grazie anche ai fondi ministeriali ottenuti attraverso la partecipazione al progetto regionale Inside, ci accingiamo a sperimentare servizi innovativi che intendono contribuire a dare risposta a forme di povertà estrema uscendo dalla logica dell’emergenza, in un ottica di rispetto della dignità delle persone e di inclusione sociale, anche alla luce dei numeri registrati lo scorso anno quando le persone che hanno ricevuto sostegno attraverso il Piano di accoglienza invernale sono state oltre un centinaio”.
Il Piano di accoglienza invernale – a cui partecipano Poli territoriali e Centro stranieri del Comune, i servizi sanitari dell’Ausl, Caritas diocesana e Terzo Settore - scatterà ufficialmente con l’irrigidirsi delle temperature, probabilmente a inizio dicembre, per rimanere attivo fino a marzo, ma già da lunedì 13 novembre il monitoraggio svolto dai volontari attraverso le unità di strada viene effettuato sette sere su sette.
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