Fu nel 1917, esattamente un secolo fa, che il prevosto di Santa Caterina fece richiesta all’allora sindaco di Modena per la cessione gratuita di una parte di terreno di proprietà comunale su cui edificare una nuova chiesa parrocchiale, destinata a ospitare al suo interno anche una piccola cappella per commemorare i Caduti in guerra.
La richiesta venne accolta positivamente, ma l’arcivescovo di Modena Natale Bruni chiese l’apertura di una sottoscrizione per realizzare, su quella stessa area, non una piccola chiesa, ma un edificio monumentale a ricordo dei caduti: fu l’avvio dell’iter che portò alla costruzione del Tempio monumentale dei caduti.
La posa della prima pietra avvenne l’8 dicembre 1923, alla presenza del re, e i lavori proseguirono fino al 1926, anno della morte di monsignor Bruni. Dopo circa un anno di inattività dovuta a difficoltà economiche, giunsero contributi da parte del re e del Governo che consentirono di terminare i lavori fino all’inaugurazione, avvenuta nel 1929.
La chiesa fu realizzata per metà in maniera tradizionale, con caratteri romanici e gotici e una struttura in cemento armato; per metà con metodi moderni per l’epoca, sotto l’influenza di quanto avveniva oltralpe, quindi con l’utilizzo di strutture in ferro per le cupole, archi reticolari, chiodi battuti a caldo, profili e catene metalliche.
La cupola metallica ricoperta in legno è stata oggetto di un intervento di manutenzione straordinaria già nel 2003, con la sostituzione del legno ormai consumato e la posa di un nuovo rivestimento in larice.
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