13/10/2017

MORANE/1 – “IN CITTÀ OFFERTA ALLOGGI NON ADEGUATA ALLA DOMANDA”

L’assessora Vandelli è intervenuta nel dibattito in Consiglio ricordando che oltre 20 mila famiglie si sono spostate nei Comuni limitrofi gravando anche sulla viabilità

“Modena ha costruito meno alloggi di tutti i Comuni del contesto del sistema di lavoro locale. Abbiamo perso oltre 20.000 famiglie che si sono spostate fuori, di cui oltre il 70 per cento ogni giorno lavorativo viene in città per lavoro, svago, servizi o per ragioni di studio. I fatti dimostrano che gli alloggi disponibili a Modena non sono un’offerta adeguata alla domanda”.

Lo ha detto l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli nel corso del dibattito sul comparto di via Morane-via Vaciglio che si è svolto nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 12 ottobre, in occasione della votazione di due ordini del giorno sul tema (approvato quello della maggioranza con il voto a favore di Pd e Art. Uno – Movimento Democratici e Progressisti / Per me Modena, contrario di M5s e FI, e con l'astensione di CambiaModena e dei consiglieri Domenico Campana e Marco Chincarini di Art. Uno – Movimento Democratici e Progressisti / Per me Modena; respinto quello del M5s con il voto a favore M5s e CambiaModena, contro Pd e Art. Uno – Movimento Democratici e Progressisti / Per me Modena, astenuti FI e il consigliere Marco Chincarini di Art. Uno – Movimento Democratici e Progressisti / Per me Modena).

“I Comuni limitrofi – ha proseguito Vandelli – hanno offerto risposte più adeguate alla domanda di alloggi di quanto abbia saputo fare il Comune di Modena; sono cresciuti del 15 per cento, mentre il capoluogo di circa il 5 per cento. E i 17 mila alloggi di cui si parla non sono alloggi vuoti, ma sono alloggi non occupati da residenti. Unendo la banca dati di Hera sui consumi e i dati interni, il numero del patrimonio disponibile ci risulta poco sopra i 6 mila alloggi su 94 mila unità censite”.

Vandelli ha poi precisato che la domanda di alloggi in locazione o utilizzo temporaneo è strutturale e in crescita: “Modena è città universitaria – ha detto – è città della ricerca e innovazione, è città turistica della cultura e sede di importanti istituzioni come Tribunali, Ospedali, Assicurazioni. A queste caratteristiche e funzioni in espansione si connette l'uso temporaneo di una quota di alloggi: da qualche giorno al mese a diversi giorni della settimana”.

L’analisi delle politiche abitative, inoltre, “conferma l’esigenza dell’edilizia agevolata”, ha continuato. Nel 2008 il Comune ha pensato a come avviare una nuova fase dell’edilizia convenzionata e ha esteso il modello della perequazione delle zone G, destinate a opere pubbliche, anche alle zone F, destinate a servizi (convitti, collegi, ospizi, alberghi, pensioni, case di cura ospedali, teatri, cinema), come l’area tra via Morane e via Vaciglio su cui poi si è sviluppato l’iter che ha portato al Pua”.

Vandelli ha infine richiamato i temi della rigenerazione e del ‘valore ambientale’, entrambi fulcro del futuro Piano urbanistico: “Lavoreremo con lo sguardo a tutta la città e alla visione di Modena – ha affermato – una città sostenibile e inclusiva, una città che vuole essere attrattiva e innovativa. Andremo a individuare quali aree sono incompatibili con i nuovi scenari, escludendo con coerenza e linearità. Lo faremo in modo trasparente, assicurando parità di trattamento, equità, dentro una visione di area vasta. Punteremo a ridurre il traffico su gomma e il pendolarismo, anche trattenendo famiglie in città e, nel nuovo Piano, ci porremo le sfide della realizzazione della cintura verde, dei boschi urbani e delle connessioni, con un lavoro di progettazione dal basso. Le azioni pubbliche – ha concluso – non saranno sufficienti: i privati cittadini dovranno perseguire analoghi obiettivi”.

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