L’organo a quattromila canne costruito nel 1951 per la basilica di San Fedele a Milano e l’organo da teatro “Wurlitzer” che risale al 1927 e fu realizzato per il Downer Theatre di Milwaukee, unico esemplare funzionante oggi in Italia. E poi il piccolo organo “Moller” del 1933, proveniente da una “funeral home” americana, che legge i rulli di carta perforata e il pianoforte “Milton” che funziona sia in modo convenzionale che automatico, attraverso i rulli perforati. Sono loro i protagonisti del nuovo appuntamento con il Modena organ festival, in programma domenica 15 ottobre, dalle 17 alle 22, nel laboratorio organario “Alessandro Giacobazzi”, in via Labriola 39 (zona industriale Modena ovest).
Il programma del pomeriggio prevede dalle 17 alle 18.30 visita libera e ascolto degli strumenti sotto la guida dei musicisti Martino Lurani Cernuschi, Stefano Ghezzi, Davide Zanasi e Stefano Pellini. Alle 18.30 ci sarà un rinfresco di benvenuto e a seguire un concerto con programma a sorpresa. Dalle 19,45 alle 22 il laboratorio sarà nuovamente a disposizione del pubblico che potrà visitare e ascoltare gli strumenti sotto la guida dei musicisti. L’ingresso è come sempre gratuito.
Il laboratorio organario di Alessandro Giacobazzi e Roberto Enderle ha raccolto nel tempo un singolare patrimonio di strumenti musicali dove spiccano i protagonisti del concerto di domenica 15 ottobre a partire dall’organo a 4.000 canne e 58 registri, costruito per la Basilica di San Fedele a Milano dalla Balbiani Vigezzi Bossi, la stessa azienda che ha firmato l’organo, di dimensioni più ridotte, del Duomo di Modena.
L’organo da teatro Wurlitzer si distingue per gli svariati effetti sonori di cui dispone, ideati per l’accompagnamento al cinema muto. Con il sistema che gli consente di leggere i rulli di carta perforata, l’organo Moller da salone è in grado di riprodurre esecuzioni di grandi pagine del repertorio musicale in voga al tempo della costruzione dello strumento, negli anni ’30.
Il Modena organ festival è organizzato dall’associazione “Amici dell’organo J. S. Bach” con il contributo di Fondazione Cassa di risparmio Modena, Regione Emilia Romagna, Comune di Modena, Lapam confartigianato e Bper e in collaborazione con l’Unicef.
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