13/09/2016

“MODENA FUTURISTA” / 3 – ALLA POLETTI “ROMPETE LE RIGHE!”

In mostra alla biblioteca civica d’arte di Palazzo dei Musei “Libri futuristi di una collezione modenese”, dai primi esperimenti di Marinetti al libro imbullonato di Depero

Caratteri diversi per dimensioni e colori, mescolati a segni dotati di puro significato visivo (frecce, linee spezzate, spirali), immagini pubblicitarie prese dalla strada trovano nel foglio il primo luogo da infrangere, rimescolandosi con furia esaltata. È ciò che balza agli occhi in “Rompete le righe! Libri futuristi di una collezione modenese”, la mostra a cura di Carla Barbieri per la biblioteca Poletti di Palazzo dei Musei in largo S. Agostino, che inaugura venerdì 16 settembre alle 18.

L’esposizione, visitabile gratuitamente fino al 5 gennaio 2017, rientra nell’ambito del progetto “Modena Futurista”, all’interno del programma del Festival filosofia.

Di tutte le rivoluzioni minacciate dal futurismo – spiegano gli organizzatori - quella tipografica è stata una delle più fruttuose. La pagina diventa il primo campo in cui sferrare la battaglia contro la scrittura lineare, la tavola parolibera lo strumento che con più efficacia giunge allo scopo. Dai primi esperimenti di Marinetti fino al libro imbullonato di Depero, dei volumi che compongono la collezione del modenese Ubaldo Colombini si è scelto di mostrare quelli che testimoniano la rivoluzione tipografica: dall'adozione del verso libero a quella ben più radicale delle parole in libertà, pur rimanendo entro i confini del libro cartaceo e di quello che, successivamente, verrà definito “Libro d'artista”. In mostra, anche il famosissimo “Depero imbullonato”, che rappresenta la linea di confine tra i libri cartacei e i libri metallici come le celebri “Litolatte”, non presenti in collezione.

La formazione di una collezione di libri futuristi a Modena – certamente non l'unica - è legata anche alla presenza in città della più importante galleria privata italiana che nel dopoguerra si occupò di futurismo. Dal 1978 al 1993, infatti, la “Galleria d'Arte Fonte d'Abisso” produsse una lunga serie di mostre e cataloghi: tra questi sono senz'altro da ricordare il “Catalogo delle opere di Giacomo Balla” (1982) e “La parola totale. Una tradizione futurista (1909-1986)”, curata nel 1986, da Achille Bonito Oliva e ideata da Franco Vaccari. In essa veniva evidenziato il profondo legame tra futurismo e neoavanguardia che proprio nella scrittura e nel libro trovava uno dei luoghi privilegiati e comuni di sperimentazione. Nello stesso anno nel restaurato Palazzo Grassi di Venezia era allestita la grande mostra “Futurismo & Futurismi”, a cura di Pontus Hulten, che ebbe il merito di riportare l'attenzione anche del grande pubblico sul futurismo non solo italiano.

Nel weekend di festival filosofia la mostra è visitabile gratuitamente venerdì 16 settembre dalle 9 alle 23; sabato 17 dalle 9 alle 24; domenica 18 dalle 9 alle 21.

Dal 19 settembre è aperta al lunedì dalle 14.30 alle 198; da martedì a venerdì dalle 8.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 19; sabato dalle 8.30 alle 13.

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