In settembre cambiano gli orari e aumentano le occasioni per potere vedere la mostra “1984. Evoluzione e rigenerazione del writing”, anche con visite guidate dal curatore, e con aperture estese a orario continuato nei giorni del Festival filosofia. La mostra della Galleria civica di Modena a cura di Pietro Rivasi, prodotta con Fondazione Cassa di risparmio di Modena, in collaborazione con la Biblioteca civica d'arte Luigi Poletti sarà visitabile gratuitamente fino al 18 Settembre alla Palazzina dei Giardini Ducali. Al giovedì e venerdì dalle 19 alle 23, e nel weekend di sabato 3 e domenica 4 e in quello di sabato 10 e domenica 11 settembre al mattino dalle 11 alle 13 e nel pomeriggio dalle 18 fino alle 23.
Nei giorni del Festival filosofia, invece, sarà aperta a orario continuato: venerdì 16 dalle 9 alle 23, sabato 17 dalle 9 all’una e domenica 18 dalle 9 alle 20.
Nell'ambito del Festival, inoltre, venerdì 16 alle 23.30 si svolge in Palazzina la performance di bodyart “Contro me stesso” di Riccardo “Abraxas” Mattioli, ispirata alle pratiche di fachirismo, che verrà riproposta come videoinstallazione nelle giornate di sabato e domenica.
Domenica 4 e sabato 10 settembre alle 18 si svolgono due visite guidate gratuite condotte dal curatore della mostra Pietro Rivasi. Non è necessaria la prenotazione.
La mostra Modena “1984. Evoluzione e rigenerazione del writing” offre un panorama delle molteplici evoluzioni dell’arte di strada, prendendo in esame alcuni dei suoi artisti più significativi e dando rilievo agli “interventi non commissionati” nello spazio pubblico.
Due le sezioni nel percorso espositivo: nella prima si dà conto dell’aspetto più documentario con foto, video e installazioni di Zelle Asphaltkultur, Moses & Taps™, BB'S, Fra32, Sauli Sirviö. Il materiale di documentazione è importante per costruire la storia degli interventi urbani non commissionati, effimeri per loro natura a causa dell'esposizione agli eventi atmosferici, delle cancellazioni effettuate dalle autorità e degli interventi di altri autori che modificano le opere già esistenti.
Lo studio di supporti, per lo più cartacei, è utile a comprendere il percorso di artisti ormai affermati, che hanno iniziato scrivendo firme sui muri, così come permette di chiarire la differenza tra writing, street art e muralismo.
La seconda sezione propone lavori di Francesco Barbieri, Egs e PAL Crew (rappresentati da Cony, Horfee, Saeio) provenienti da collezioni pubbliche e private, e opere realizzate appositamente per la Palazzina dei Giardini da Olivier Kosta-Thefaine e da Matteo Ceretto Castigliano / CT.
“Never going home” è il titolo del filmato che racconta la vita randagia di Utah ed Ether, due jet setter del writing internazionale, durante un viaggio in Giappone, mentre “Writers’ bench” è una installazione video curata da Spraytrains.com.
Il titolo dell’esposizione richiama quello del romanzo di George Orwell “1984”, pubblicato nel 1949, che rappresentava per i lettori dell’epoca la data di un inquietante e lontano futuro. “Oggi quella premonizione di controllo globale – afferma Pietro Rivasi – è diventata una realtà e il 1984 è ormai passato da 32 anni, gli stessi anni che ci separano dall’uscita di “Subway art”, il libro che più di ogni altra cosa è stato responsabile dell’esplosione del writing in Europa e nel mondo, e della mostra Arte di Frontiera, nella vicina Bologna, che ha portato in Italia, in un contesto istituzionale di rilievo, i più importanti writer newyorkesi dell’epoca”.
Accompagna la mostra un catalogo curato nel layout e nella stampa da Luca Lattuga di Anonima Impressori di Bologna con la riproduzione delle opere in mostra e testi del curatore, di Jacob Kimvall, Jens Besser e Pierpaolo Ascari.
Informazioni online (www.galleriacivicadimodena.it).
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