Il sindacato autonomo della Polizia municipale evidentemente ritiene “più utile perseguire la via della protesta politica piuttosto che il confronto al tavolo sindacale, che è l’unica sede propria per la soluzione delle vertenze”. E si tratta di un tavolo “sempre aperto a tutte le rappresentanze e che ha sempre consentito e consente di affrontare i problemi e le opportunità di tutto il personale del Comune, comprese le peculiari esigenze della Polizia municipale”. Lo ha affermato il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli concludendo la risposta all’interrogazione sulla situazione della Polizia municipale in seguito alle protesta di Sulpl e Uil presentata dal Movimento 5 Stelle. Tra le richieste anche la domanda sulle “possibili ripercussioni per la città del protrarsi di una situazione di tensione e agitazione”.
“Le agitazioni proclamate dal sindacato autonomo – ha risposto il sindaco – non hanno al momento inciso in modo significativo sulla erogazione dei servizi e pertanto non si riscontrano ripercussioni negative per la città. La Polizia municipale ha proseguito regolarmente la sua attività con professionalità e risultati importanti, apprezzati dai cittadini e rilevati dagli stessi organi d’informazione”. Muzzarelli ha ricordato le diverse azioni di protesta che “sono state evidentemente rivolte a richiamare l’attenzione mediatica e politica”: il blocco degli straordinari dal 16 maggio al 13 giugno e dal 1 luglio al 29 luglio; l’incontro con il Prefetto in relazione al servizio di controllo per l’ingegner Maria Sergio (“è già stato chiarito in Consiglio che non c’è stato nessun impiego improprio degli agenti, ma che abbiamo assunto una doverosa misura di prudenza a tutela degli uffici e del personale”); la richiesta di assemblee sindacali in concomitanza con la partenza del Giro d’Italia e nel sabato sera della Notte Bianca (“si commentano dal sole”) e per la Festa annuale del Corpo di Polizia municipale, quando il permesso è stato accordato “pur sapendo che aveva un mero scopo polemico”; la presentazione di una petizione con richiesta di mobilità all’interno dell’ente.
Rispetto alla petizione il sindaco ha precisato: “Delle 104 firme presenti, tre sono doppie e nove sono indecifrabili. Una dei firmatari è in pensione da dicembre 2015, una è in infortunio dal 1 gennaio 2016, un’altra è già stata assegnata al settore ragioneria dall’ottobre 2015, un agente è in aspettativa dal primo aprile scorso. Nei giorni scorsi, inoltre, ho ricevuto quattro lettere di operatori che hanno ritenuto di informarmi che la petizione risaliva a un anno prima e che al tempo non aveva sigle sindacali e che a loro e, per quanto di loro conoscenza, a nessun altro sia stato chiesto nuovamente il consenso per la presentazione delle firme nella suddetta circostanza”.
Rispetto al termine “ammutinamento” utilizzato in quei giorni, il sindaco ha parlato di “poco senso della misura e della realtà” visto che “la petizione non ha alcuna incidenza sull’attività della Polizia municipale” e da un comunicato recente dello stesso sindacato autonomo si è appreso che si sarebbe trattato solo di un “atto simbolico”, “un modo di manifestare il disagio” e che “nessuno vorrebbe realmente abbandonare la divisa”:”Non possiamo che rallegrarci – ha chiosato Muzzarelli - perché la Polizia municipale di Modena ha una tradizione di cui andare fiera e che dipende proprio dalla capacità di saper affrontare sempre nuove sfide e superare i passaggi critici con impegno, senso del dovere, attenzione ai cittadini e rispetto per le istituzioni”.
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