"Condanno con fermezza il gesto violento che infanga la memoria di Sergio Ramelli, un ragazzo ucciso 40 anni fa”.
Il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli esprime biasimo per gli atti vandalici e gli insulti rivolti a Sergio Ramelli, militante e fiduciario del Fronte della Gioventù, ucciso nel 1975 da esponenti della sinistra extraparlamentare riconducibili ad Avanguardia Operaia. Gli atti vandalici hanno interessato il cartello stradale intitolato a Ramelli vicino al cinema Victoria che è stato smontato e a fianco del quale è stata posata una chiave inglese, oggetto usato dagli aggressori per uccidere Ramelli. Un mazzo di fiori portati nella via mercoledì 6 luglio in commemorazione del compleanno del giovane, inoltre, è stato posizionato capovolto su un cassonetto Hera e in entrambi i casi le azioni sono state accompagnate da scritte offensive nei confronti di Ramelli.
“Gli anni di piombo hanno lasciato una lunga scia di sangue nel nostro Paese - prosegue Muzzarelli - e mai come oggi, tra populismi crescenti in tutto il mondo e la lunga coda della crisi economica, dobbiamo stare attenti ad evitare che ritorni quel periodo, e che una società divisa torni a ragionare con le armi”.
Il sindaco di Modena ricorda infine che “anche i recenti episodi di cronaca dovrebbero insegnarci, se sappiamo leggere la storia, che alla violenza non si risponde con la violenza, e che la decisione del Comune di Modena di dedicare una via a Sergio Ramelli, per dare un segnale di unità della città e della popolazione, era stata saggia e lungimirante”.
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