“Nelle 13 farmacie comunali di Modena, sulle 46 complessivamente presenti in città, a oggi non risultano in servizio farmacisti che abbiano manifestato obiezione di coscienza rispetto alla vendita dei farmaci contraccettivi di emergenza e si conferma quindi la garanzia per le donne di ottenerli”. Lo ha detto l’assessora a Welfare e Sanità Giuliana Urbelli rispondendo, durante il Consiglio comunale di giovedì 14 luglio, all’interrogazione della consigliera Pd Federica Venturelli che, facendo riferimento alla possibilità di ottenere direttamente in farmacia, senza alcuna prescrizione medica, la pillola per la contraccezione di emergenza e all’ampia discussione in corso sul tema, chiedeva appunto se nella Società Farmacie comunali di Modena siano in servizio farmacisti obiettori.
Per ora, ha specificato l’assessora Urbelli, “non esiste per i farmacisti la possibilità di dichiararsi obiettori di coscienza anche se esiste una discussione aperta sul tema ed è stato depositato un disegno di legge in proposito. Le farmacie hanno comunque dichiarato la disponibilità a valutare un’eventuale dichiarazione di obiezione da parte dei dipendenti purché questa non sia in conflitto di interessi con il diritto dei cittadini a ottenere il farmaco richiesto. Oltre a garantire questo diritto – ha proseguito – le Farmacie comunali favoriscono l’educazione e l’informazione a un corretto uso dei farmaci. Nel caso della contraccezione d’emergenza, le Farmacie comunali promuovono il protocollo di indirizzo realizzato dal Sifac, la Società italiana di farmacia clinica, uscito a marzo, che ha lo scopo di garantire un approccio uniforme e scientifico all’utilizzo della pillola anticoncezionale d’emergenza”.
Nella replica la consigliera Venturelli si è dichiarata “soddisfatta e anche rincuorata dalla risposta” affermando che “bisognerebbe estendere il ragionamento anche a tutte le altre farmacie cittadine”.
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