Raccontare la storia e dare valore all’opera delle donne modenesi che, da quando ottennero il diritto al voto, nel 1946, ricoprendo ruoli pubblici inediti fino ad allora, si resero protagoniste della ricostruzione della comunità modenese. È l’obiettivo dell’incontro “Madri della Res Publica”, in programma martedì 14 giugno, alle 17.30, alla Galleria Europa di piazza Grande 17 e aperto a tutti.
L’iniziativa è proposta nell’ambito delle celebrazioni per il 70° anniversario del voto alle donne promosse dal Comune di Modena, dal Centro documentazione donna, dal Comitato comunale permanente per la memoria e le celebrazioni e dal Tavolo delle associazioni femminili.
“Madri della Res Publica” è anche una mostra di “land-art”: i ritratti delle prime donne di Modena che, a vario titolo, entrarono nelle istituzioni e in altre forme di partecipazione pubblica subito dopo il 1946 sono infatti esposti in diversi punti in città. Sotto il portico del Palazzo comunale sono appesi i ritratti di Beatrice “Bice” Ligabue, Ilva Vaccari e Clelia Manelli, prime tre elette in Consiglio comunale, e i volti di altre 14 donne sono esposti anche nelle sedi di altri enti e istituzioni cittadine come Croce Rossa, Cgil, Anpi, Federazione Casa delle donne, Università, Anmig e Provincia di Modena.
A raccontare la storia di queste donne nell’incontro di martedì 14 giugno saranno Maria Costi, vicepresidente della Provincia con delega alle pari opportunità che aprirà la conversazione; Caterina Liotti, del Centro documentazione donna e Roberta Pinelli, dell’Associazione toponomastica femminile. A seguire interverranno i rappresentanti delle associazioni che hanno aderito al progetto: Tindara Addabbo, presidente del Comitato unico di garanzia dell’Università di Modena e Reggio Emilia; Pietro Balugani, presidente del Comitato unitario delle professioni intellettuali della provincia di Modena; Tamara Calzolari, segreteria confederale Cgil Modena; Aude Pacchioni, presidente Anpi di Modena; sorella Paola Pagot, ispettrice infermiere volontarie della Croce rossa modenese; Giovanna Zanolini, presidente associazione Donne e giustizia; Adriano Zavatti, presidente Anmig Modena. Le conclusioni saranno affidate ad Andrea Bosi, assessore alle Pari opportunità del Comune di Modena.
Il progetto di valorizzazione dell’operato delle modenesi nella creazione della Repubblica si completa con “Segni nella città”, l’iniziativa partecipata per conoscere e ricordare le donne che votarono per la prima volta nel 1946 che invita tutti i cittadini a incollare la foto di una donna che votò quell’anno, una familiare, un’amica, una conoscente, sull’installazione “Res Publica” collocata nella sala dei Passi perduti del Palazzo municipale. La raccolta delle immagini è attiva fino al 18 giugno, attraverso una postazione allestita all’ingresso della Galleria Europa sarà possibile scansionare e riprodurre le immagini. La raccolta continuerà poi on line fino a dicembre 2016, per partecipare sarà sufficiente caricare le immagini direttamente sul sito www.segninellacittà.it.
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