Domenica 5 giugno è l’ultimo giorno utile per poter visitare gratuitamente la mostra “Modena-Tirana. Andata e ritorno” allestita ai Musei civici al terzo piano di Palazzo dei Musei in largo Sant’Agostino a Modena.
Inaugurata il 28 novembre 2015, nella giornata dell’Indipendenza Albanese dall’Impero Ottomano, l’esposizione ha avuto finora oltre 12.000 visitatori. L’allestimento ha rappresentato l’esito di un progetto articolato che ha visto collaborare Museo civico archeologico, associazione Moxa (Modena per gli altri) e altri partner con il patrocinio delle ambasciate d’Albania a Roma e d’Italia a Tirana e grazie al sostegno della Fondazione Cassa di risparmio di Modena, della Regione Emilia-Romagna e della Cmb di Carpi. Fondamentale il contributo di quanti, cittadini e istituzioni, hanno affidato al museo e al Centro memorie coloniali fotografie e testimonianze che hanno offerto squarci del vissuto di generazioni da cui è emerso il filo di un rapporto costante fra “le due sponde dello stesso mare”, talora drammatico e conflittuale, altre volte comune e solidale.
Numerosi gli spunti e le occasioni offerti dalla mostra per approfondire aspetti delle relazioni fra i due Paesi, tradotti in incontri e appuntamenti per pubblici diversi: le fotografie di Pietro Marubbi e il suo contributo all’identità albanese raccontati da Ilaria Pulini, co-curatrice della mostra; le poesie di Gezim Hajdari, considerato tra i maggiori poeti contemporanei; le favole della tradizione albanese, l’apporto di architetti e archeologi italiani fra le due guerre. Un incontro specifico, con il sindaco di Modena, il presidente della Regione e imprenditori e associazioni è stato dedicato alle prospettive di cooperazione per formazione, sviluppo, impresa.
Tra i visitatori, l’europarlamentare Cécile Kyenge, che ha presentato l’agenda interculturale 2016 dedicata al Paese delle Aquile, l’ambasciatore e il responsabile relazioni culturali albanesi. Il progetto ha riscosso anche l’interesse dell’Università Bicocca di Milano, dove è stato presentato il 26 maggio in occasione della quarta Giornata Interculturale organizzata dall’Ateneo.
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