Dalle 7 di questa mattina gli addetti dei Servizi sociali del Comune di Modena sono stati impegnati nell’accoglienza e nell’ascolto delle famiglie accompagnate presso gli uffici di via Galaverna e presso quelli di piazzale Redecocca, in seguito agli sgomberi di due edifici, non di proprietà comunale, operati dalle Forze dell’Ordine.
“Per tutti sono state individuate soluzioni transitorie immediatamente attivate per cui nessuno rischia di dormire in strada”, afferma l’assessora al Welfare Giuliana Urbelli. “Complessivamente 16 le famiglie con minori; delle quali una ha trovato una sistemazione autonoma con un contributo economico del Comune, mentre le altre 14 sono state collocate in alberghi, affittacamere e bed end breakfast. Sette nuclei familiari non risultano residenti a Modena, ma in comuni della provincia. Complessivamente 32 i minori e 31 gli adulti. Oltre a queste 63 persone, i Servizi sociali hanno anche trovato una sistemazione, sempre in affittacamere e alberghi, per 13 adulti soli. In tutto si tratta di 74 persone, non tutte presenti negli edifici di via Sant’Eufemia e di via Bonaccorsa al momento dello sgombero.
Per quanto riguarda le situazioni, per alcune famiglie erano già stati avviati dei percorsi di aiuto. In particolare, per quanto riguarda lo stabile di via Sant'Eufemia da diversi giorni gli operatori dei Servizi stavano svolgendo incontri con le persone che si erano presentate agli uffici, per comprenderne la situazione e orientarsi su soluzioni alternative. Alcuni nuclei familiari, pur avendo delle procedure di sfratto avviate, hanno ancora la disponibilità dell'alloggio in affitto e, come avviene in casi analoghi, potranno essere sostenuti dal Comune nel pagamento dei canoni.
Ai nuclei monogenitoriali è stata prospettata una soluzione abitativa autonoma come avviene per le madri sole con minori a carico; una di queste già nei giorni scorsi era rientrata nella stanza in cui abitava grazie a un contributo dei Servizi sociali e da cui era uscita pensando erroneamente che quello di “Sant'Eufemia fosse un progetto del Comune”. Diverse le persone di origine straniera, adulti soli, che risiedono da alcuni anni nel nostro Paese, ma che hanno perduto il lavoro e prima dell'occupazione, avevano trovato sistemazione presso conoscenti e connazionali, per i quali i Servizi stanno verificando la possibilità di un ulteriore sostegno per coabitazioni.
Più complicata la gestione delle numerose famiglie presenti nello stabile di via Bonaccorsa, in quanto la maggior parte di loro sono sconosciute ai Servizi sociali anche perché residenti in altri comuni. Dopo una prima fase di identificazione da parte delle Forze dell’ordine, sono state accompagnate presso gli uffici di piazza Redecocca dove, dopo un colloquio preliminare con gli operatori, anche per loro è stata individuata una sistemazione temporanea in alberghi e affittacamere in attesa di valutazioni più approfondite.
Con la collaborazione dei proprietari, gli operatori comunali della Polizia municipale e del Servizio di manutenzione hanno anche curato la gestione dei effetti personali e dei suppellettili in modo che le famiglie possano rientrare nella disponibilità dei propri beni depositati presso i magazzini comunali.
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