Dare la massima estensione delle tutele e garanzie contrattuali, e avviare la sperimentazione di nuovi progetti e servizi da trasferire, in caso di esito positivo, al complesso della rete dei servizi educativi. E ancora, proseguire nella periodica audizione del Consiglio di amministrazione presso le Commissioni competenti e salvaguardare la pluralità dell'offerta formativa, “anche valutando la possibilità e l'opportunità, di bandire un nuovo concorso per insegnanti di scuola dell'infanzia comunali”.
Lo chiede il Consiglio comunale di Modena con l’approvazione, nella seduta di giovedì 5 maggio, di un ordine del giorno del Pd, illustrato da Carmelo De Lillo ed emendato su iniziativa del proponente e di Tommaso Fasano, discusso insieme alla delibera che prevede il trasferimento all’interno della Fondazione Cresci@mo di altre tre scuole dell’infanzia modenesi. Si è espresso a favore il Pd, contro M5s, Per me Modena, FI e Idea – Popolari liberali. Astenuto Sel.
Respinti, invece, due ordini del giorno del M5s illustrati da Elisabetta Scardozzi. Uno chiedeva di avviare un percorso finalizzato alla creazione di un’Istituzione per il servizio scuola 0-6 anni (o un’Asp), in grado di svolgere i servizi oggi affidati alla Fondazione Cresci@mo, e di far rientrare le scuole dell’Istituzione (Asp) nel coordinamento pedagogico del Comune (ha ottenuto il voto a favore di M5s, e Idea – Popolari liberali, contrario di Pd, Per me Modena e Sel, e l’astensione di FI). L’altro sollecitava a “equiparare/parificare, sia per monte ore (frontali sui bambini e formazione) che per reddito, il contratto delle insegnanti della Fondazione Cresci@mo con quello comunale o a valutare di applicare il contratto collettivo nazionale di lavoro enti locali”. Chiedeva inoltre di valutare l’applicazione contratto collettivo nazionale di lavoro enti locali anche per il personale collaboratore/ausiliario del (a favore M5s, FI e Idea – Popolari liberali, contro Pd, Per me Modena e Sel).
Con la mozione approvata, il Consiglio ribadisce “la condivisione della scelta e l'impegno a fare della Fondazione una buona pratica da sostenere e sviluppare ulteriormente, anche attraverso l’investimento delle somme ottenute tramite l’efficientamento prodotto dalla nuova modalità di gestione in: abbattimento delle rette, incentivi economici al lavoro e diversificazione dei servizi”. Il documento evidenzia inoltre che, dalle indagini, è emerso “l’alto livello di gradimento verso il sistema integrato di gestione, al quale vengono attribuite da parte degli utenti, quindi dalle famiglie modenesi, valutazioni medie molto alte in particolare collocando le scuole gestite dalla Fondazione Cresci@mo ai primi posti con valutazioni superiori a quelle gestite dagli Enti pubblici”.
La prima mozione respinta individuava nella forma dell’Istituzione o Asp la soluzione per avere maggiori margini assunzionali “in vista del completamento del piano che nel triennio 2016-18 prevede più di 18 assunzioni nei soli servizi educativi e nelle scuole d'infanzia”, consentendo però, a differenza della Fondazione, di assumere personale tramite concorso, in modo da facilitare “il riassorbimento del personale stesso all’interno del Comune nel momento in cui cessassero a livello nazionale i vincoli oggi stringenti sulle assunzioni di personale”. La seconda mozione respinta evidenziava che alle insegnanti dipendenti della fondazioni “viene applicato il contratto collettivo di lavoro delle scuole private ANINSEI (Associazione Nazionale Istituti Nazionali Non Statali di Educazione e Istruzione) con un accordo integrativo”, nel quale “retribuzioni mensili e premio produttività sono inferiori, a fronte di monte ore frontali e di gestione superiore, rispetto alle insegnanti comunali”. Rispetto alle scuole dell’infanzia comunali, inoltre, “le insegnanti non vengono sostituite con una supplente per il primo giorno di malattia, ma si attua la modalità di sostituzione interna fino alla maturazione di 40 ore annue per ogni insegnante”. Il documento sottolineava quindi che “la garanzia di un trattamento economico-giuridico (salario minimo, inquadramento, contrattazione integrativa) alla pari, è un fattore fondamentale per il modello pedagogico in essere tra il personale della Fondazione Cresci@mo e quello comunale”.
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