Nessuna intenzione di rinunciare al Peep, ma anzi la volontà di rilanciarlo chiudendo il “bandone” del 2000 entro il 2016 con risposte coerenti con la graduatoria, per avviare una nuova fase dell’edilizia agevolata che metta al centro il riuso e la densificazione.
Lo precisa l’assessora all’Urbanistica del Comune di Modena Anna Maria Vandelli dopo l’intervento sul bisogno abitativo a prezzi calmierati di Paolo Meschiari, presidente della cooperativa edilizia Unioncasa di Modena, ripreso dagli organi di informazione.
L’assessora evidenzia che il documento sulle Politiche abitative del Comune presentato al tavolo del welfare a fine febbraio e oggetto di confronto in Commissione Seta in questi giorni “rilancia l’importante esperienza dei Peep a Modena, riconosciuta come un'eccellenza con oltre 13 mila alloggi a un prezzo convenzionato e un risparmio per le famiglie superiore al 20 per cento”. Oltre a incrementare l’Edilizia residenziale popolare, con una previsione di 100 alloggi, si punta in modo deciso sull’Edilizia residenziale sociale, con oltre 200 alloggi destinati all’affitto per giovani single e coppie, studenti, anziani e professionisti che trovano lavoro nei centri di ricerca e nelle università. Sono circa 400, inoltre, gli alloggi pianificati che possono essere attuati in regime di edilizia convenzionata da accordi di pianificazione e perequazioni in aree F.
Rispetto alle aree Peep previste dal “bandone” non ancora realizzate, Vandelli precisa che, “attraverso l’acquisizione di aree o l’individuazione di zone in proprietà verrà garantita la realizzazione di oltre 150 alloggi. In particolare – ha aggiunto – l’acquisizione dell’area Peep di via Negrelli è alle ultime fasi procedimentali, aree come Albareto e Marzaglia non trovano il gradimento delle imprese assegnatarie, in via Viterbo si stanno valutando soluzioni di aree alternative, mentre in via della Pietra non è stato ancora possibile raggiungere l’accordo con i privati per l’acquisizione dell’area a causa dell’eccessivo investimento economico necessario, ma stiamo ancora lavorando per acquisirle. Sono infine mutate le condizioni di diverse imprese assegnatarie, molte delle quali sono fallite o in liquidazione”.
L’assessora afferma con chiarezza che “la pianificazione solo mediante espansione è ormai al capolinea e che dovrà invece essere a supporto del riuso e della riqualificazione della città costruita. Operazioni già possibili oggi attraverso lo Sblocca Italia e lo Sblocca Modena approvato alla fine del 2014 – prosegue – attraverso gli strumenti della semplificazione in pochi mesi è possibile il rilascio di permessi di costruire convenzionati per interventi che vanno dalla sostituzione edilizia alla riqualificazione, anche con la possibilità per le imprese costruttrici di ottenere agevolazioni a fronte di prezzi di cessione calmierati”.
Vandelli ammette che si tratta di “un processo complicato”, che necessita di una revisione completa della filiera delle costruzioni. “Un processo che però a Modena è possibile – prosegue – portando a una dimensione nuova le relazioni che le imprese hanno mantenuto nel corso degli anni con gli assegnatari degli alloggi, e sfruttando i bonus dell'edilizia, gli strumenti del leasing residenziale, le premialità relative alla densità”. Vandelli spiega che per costruire questo processo il Comune attiverà un focus all'interno del percorso di formazione del Psc, “ma già da subito è possibile partire con progetti per dare gambe agli strumenti e tradurli sulla base delle esperienze in norme del Rue”.
Gli strumenti di semplificazioni sono utili anche per provare a mettere in movimento i cantieri in corso e abbandonati a causa delle difficoltà delle imprese e dell’edilizia libera. “È importante – aggiunge l’assessora – che le imprese, anche unendo le forze, e l'Amministrazione arrivino a definire accordi volti dalla riqualificazione di tali aree, che ora solo luoghi di degrado, anche attraverso l’accesso all’edilizia convenzionata a fronte di azioni di riqualificazione urbana”.
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