14/04/2016

ANTENNA VIA SCAGLIA / 2 - IL DIBATTITO IN CONSIGLIO

Gli interventi dei consiglieri si sono concentrati sulla comunicazione “che poteva essere migliore” e sulla facoltà della polisportiva di affittare il terreno ad altri soggetti

Sono state trasformate in interpellanze le quattro interrogazioni sull’installazione della stazione radio base di via Scaglia, presentate in Consiglio comunale, oggi giovedì 14 aprile, da Pd, M5s e Forza Italia e alle quali ha risposto l’assessore all’Ambiente Giulio Guerzoni.

Due le interrogazioni del Pd: quella illustrata da Grazia Baracchi chiedeva in particolare se gli uffici comunali siano in possesso di tutti i pareri necessari ai fini dell’autorizzazione e se siano stati rispettati i limiti e le distanze imposte dalla legge. Fabio Poggi ha invece chiesto “se siano già pervenute domande per ulteriori installazioni e dove, e se l’Amministrazione possa, a norma di legge, promuovere politiche per ridurre il numero degli impianti presenti sul territorio”.

Il M5s, con Luca Fantoni, ha interrogato il Comune per sapere “come mai non ha provveduto a trovare altre zone, meno sensibili, per installare l’antenna; a quanto ammonta il canone che percepirà la polisportiva e se, nel contratto che la polisportiva ha con il Comune, ci siano clausole che vietano il subaffitto a terzi”. Sullo stesso tema anche l’interrogazione di Giuseppe Pellacani di FI che ha chiesto se “i contratti per la concessione di aree comunali con fini sociali alle polisportive, permettano loro di concedere le stesse aree in subaffitto per scopi completamente diversi da quelli originali” e a quanto ammontano gli introiti del Comune per le antenne su aree comunali e su aree private.

Aprendo il dibattito per il Pd, Marco Forghieri ha messo in evidenza che “i Comuni su questo tema non hanno margine di manovra ma le cose potrebbero modificarsi sulla base di un recente decreto che pare prevedere l’abbattimento del canone a favore dei Comuni da parte dei gestori, che dovrebbero pagare solo la Tosap. Questo chiaramente incentiverebbe i gestori a trattare con l’ente pubblico invece che con i privati e di conseguenza aumenterebbe la possibilità degli enti locali di interloquire con loro”.

Paolo Trande ha rimarcato che “qualche problema di comunicazione con i cittadini c’è stato”. Dal punto di vista della regolarità tecnico-amministrativa però “non ci sono stati deficit di percorso”. Sul tema degli effetti sulla salute, il consigliere ha poi ricordato che “non ci sono evidenze, neanche in laboratorio, che le onde elettromagnetiche possano essere causa di tumori e, al momento, i limiti della nostra legge sembrano essere molto garantisti”. Anche Antonio Carpentieri ha sottolineato che sul tema della partecipazione “si poteva fare meglio, ma una condivisione con il Quartiere comunque c’è stata”, ponendo poi il tema della necessità “di uno sforzo perché vengano aumentati i controlli sui valori delle emissioni delle antenne”.

Per il M5s Mario Bussetti è intervenuto sulla scelta di collocare l’antenna sul terreno della polisportiva affermando che “è contraddittorio che da un lato il regolamento conceda di subaffittare a terzi, purché i soldi siano destinati a una funzione sociale, e che noi però non abbiamo modo di verificare se la destinazione sia davvero quella prevista”. Per il consigliere il livello dei controlli è troppo basso rispetto al numero delle antenne e quindi ha chiesto di elevarlo.

Nelle repliche Giuseppe Pellacani ha dichiarato la propria insoddisfazione sostenendo che “molte cose in questa vicenda non sono chiare: come può Coop Spazio, a cui il Comune ha concesso in superficie quel terreno con una specifica finalità, utilizzarli come vuole? Il tema di come si finanziano le polisportive va posto. E chi ci dice – ha proseguito – che l’antenna collocata in quel punto non faccia male? I cittadini meritano una risposta politica, che sia orientata al principio di precauzione”.

Luca Fantoni, dopo aver evidenziato “una seria carenza di comunicazione”, ha sostenuto che “se anche le norme sono state seguite alla lettera, c’è un buon senso che va oltre la legge e che in questo caso non è stato applicato”. Fantoni si è poi chiesto “come mai l’Amministrazione non possa conoscere il canone che il gestore pagherà, visto che si tratta di un suolo pubblico con finalità sociali, anche se il contratto per l’antenna è stipulato tra privati”.

Soddisfatto Fabio Poggi per il quale la soluzione per diminuire l’impatto delle antenne è “usare meno il cellulare o magari disdire il contratto con Vodafone. Ma la vera domanda – ha proseguito il consigliere – è come mai l’Amministrazione sia percepita dai cittadini come controparte e non come il soggetto che tutela i loro interessi. Ci dobbiamo chiedere, come amministratori, quanto siamo stati capaci di trasmettere le informazioni che ci hanno dato in commissione?”.

E Grazia Baracchi si è detta soddisfatta “sia dalle risposte avute in commissione, nella quale abbiamo avuto le informazioni tecniche che ci mancavano, che all’interrogazione. Sicuramente il tema è delicato, ma il nostro ruolo è anche questo: raccogliere le perplessità dei cittadini e sviscerarle per risolvere le cose, non per creare polemiche”.

Nella replica conclusiva l’assessore Guerzoni, dopo aver spiegato che si sta ancora studiando cosa cambierà in seguito all’emanazione del nuovo decreto governativo, ha ribadito che il valore di attenzione previsto dalla legge italiana è il più basso d’Europa e che le misurazioni puntuali che sono state fatte hanno sempre rilevato valori inferiori della metà rispetto alle stime. “Il rispetto delle leggi di tutela ambientale – ha affermato – è una garanzia di tutela dei cittadini, mentre il buon senso è una presa in giro. La tutela della legge è l’unica cosa che spetta agli enti locali e che garantisce i cittadini. Se i progetti di nuove installazioni rispettano la legge si dice di no, e lo abbiamo fatto, ma se la rispettano li dobbiamo autorizzare. Se la legge non va bene la si cambia, ma non si può andarle contro in nome del buon senso”. Sulla partecipazione, ha aggiunto l’assessore, “si può sempre fare meglio. In questo caso qualcosa non ha funzionato e me ne assumo la responsabilità”.

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