Esplorazione di linguaggi multimediali con artisti emergenti, sguardi sulla città nei fotoritratti di personaggi “geminiani”, eccellenze della creatività locale applicate anche all’impresa, come nel caso delle figurine. Relazioni con il mondo dell’arte contemporanea internazionale, valorizzazione delle collezioni, rapporti con grandi eventi della città, da Play al Festivalfilosofia. Queste le prospettive a breve e medio termine (fino al 2017) delle attività espositive per Mata e Galleria civica illustrate in Consiglio dall’assessore alla Cultura Gianpietro Cavazza, in risposta alla interrogazione di Marco Chincarini (Per me Modena), nella seduta del 18 febbraio.
Nella interrogazione si chiedevano anche i dati di costi e ricavi nel dettaglio relativi alla mostra “Il Manichino della storia”. Il costo complessivo, ha ricordato l’assessore, è stato di 550mila euro, così ripartiti: per curatela e ospitalità 57.300 euro, compresi viaggi, vitto e alloggio; per i trasporti 84.848 euro, comprensivi anche dei trasporti di ritorno; 33.680 euro, il costo delle assicurazioni; per gli allestimenti 25.872 euro, comprensivi anche dei basamenti per la fontana di Cucchi e il cavallo di Paladino; per servizi di accoglienza, pulizia e sicurezza, assegnati con appalto integrato, sono stati spesi 189.400 euro; 5.900 euro è costata la realizzazione del catalogo; per la comunicazione sono stati investiti 108 mila euro; l’affitto dei locali del Mata è costato, per la mostra, 45mila euro. Dei 550mila euro totali (comprensivi di Iva), 209 mila sono arrivati dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito dei finanziamenti destinati alle azioni per Expo 2015, 100 mila circa li ha investiti Apt Servizi per la comunicazione degli eventi modenesi legati a Expo, e 55 mila sono stati il contributo di Confindustria Modena alla mostra.
La prima mostra al Mata è stata visitata in totale da 16.817 persone in 119 giorni; nei 6 giorni a ingresso libero sono entrati 7.635 visitatori; 9.182 con titolo d’ingresso, di cui a pagamento 7.448 a biglietto intero o ridotto (4.303) per un incasso complessivo di 36.824 (compresi i cataloghi 4.606 euro, e visite guidate e iniziative didattiche per 950 euro). Per quanto riguarda le iniziative promozionali, diverse aziende hanno scelto di regalare inviti alla mostra, da loro stesse acquistati, per un totale di 2.354; in 1.646 hanno usufruito della riduzione come soci Conad, 85 come soci Coop; 39 hanno utilizzato coupon come spettatori del Teatro; 122 sono stati i soci del Touring club italiano; 61 hanno approfittato della convenzione con Seta, 17 giovani hanno utilizzato la Younger card.
Riguardo alle ricadute sulla città, altro contenuto dell’interrogazione del consigliere Chincarini, l’assessore Cavazza ha ricordato come la mostra al Mata abbia fatto parlare in Italia di Modena come luogo aperto alla cultura contemporanea. Dalla rassegna stampa, infatti, si evince come l’esposizione sia stata ben accolta dai media nazionali che hanno apprezzato la qualità del progetto, in grado di proporre al pubblico novanta opere particolarmente significative dell’ambito artistico contemporaneo. È stata inoltre sottolineata l’importanza del recupero di un complesso storico al centro della città come polo espositivo e culturale di Modena.
I dati della rassegna stampa rilevano che la notizia dell’apertura del nuovo spazio e la recensione della mostra sono apparse su 57 quotidiani, su otto settimanali e su 17 testate periodiche nazionali, oltre che su numerosi siti di informazione specializzata, televisioni e radio.
I progetti relativi all’utilizzo del Mata e alle sue relazioni con altri istituti e sedi espositive sono contenuti nel programma presentato in conferenza stampa e pubblicato sul sito del nuovo spazio culturale. Nel dettaglio il Mata ospiterà, dal 3 aprile al 22 maggio, la mostra “Effimera. Relazioni disarmoniche” a cura di Luca Panaro e Fulvio Chimento, dedicata alle nuove tecnologie per la realizzazione di installazioni multimediali. La mostra sarà anche collegata a “Play in the city” e “Play” la manifestazione sul gioco più partecipata d’Italia, che si svolge al quartiere fieristico di Modena. Dal 2 giugno al 10 luglio al Mata sarà allestita “Modenesi e Modena”, mostra fotografica di Beppe Zagaglia su 40 anni di vita modenese raccontati attraverso i ritratti di persone che animano e vivono la città, intrecciandosi con la sua storia e arricchendola di storie. Dal 16 settembre al 26 febbraio 2017 sarà il Museo della Figurina a sbarcare negli spazi della ex Manifattura Tabacchi con una grande mostra nell’ambito del festivalfilosofia 2016, “I migliori album della nostra vita. Storie in figurina di miti, campioni e bidoni dello sport”, ricca di interattività con ampi spazi per il gioco e le iniziative collaterali, curata insieme al giornalista Leo Turrini. Nel 2017, infine, Modena dedica a Franco Fontana una antologica al Mata e in altre sedi che presenterà per la prima volta l’opera omnia del grande fotografo modenese maestro del colore (circa 400 opere).
Il Mata si relaziona con la città e con gli istituti culturali ospitando iniziative collegate a eventi come il Festivalfilosofia e Play, ma anche offrendo spazi adeguati a esposizioni, ad esempio del Museo della figurina, che possono così contare su dimensioni più ampie.
“Ora mi sento di archiviare la questione ‘Manichino della storia’ - ha affermato in sede di replica il consigliere Chincarini concentrandosi poi sull’unificazione di Galleria civica, Fondazione Fotografia e Museo della Figurina al Sant’Agostino: “L’unione dovrà avvenire nell’indipendenza degli istituti e chi li dirigerà avrà un ruolo importantissimo, per questo la selezione dovrà avere un respiro internazionale, con un nuovo direttore, che mi aspetto a luglio, che dovrà essere in grado di portare Modena fuori da questo empasse provinciale”.
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