Il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli e l’assessore al Lavoro Andrea Bosi hanno incontrato oggi, giovedì 1 dicembre, le dipendenti del Flunch del Gandemilia che ha annunciato la chiusura dal 31 gennaio 2017. L’incontro è avvenuto a margine della seduta del Consiglio comunale nella quale è stata discussa un’interrogazione sul tema sottoscritta dai consiglieri del gruppo Pd Marco Malferrari e Carmelo De Lillo che l’ha presentata in aula.
Dopo aver espresso la vicinanza dell’Amministrazione alle dipendenti della società “che stanno portando avanti un’azione giusta e preventiva per evitare che la situazione si complichi ulteriormente”, Muzzarelli ha annunciato che il Comune, nell’ambito delle proprie competenze, “sta lavorando con il massimo impegno per verificare tutte le possibili soluzioni alla situazione”.
Dando conto degli incontri già avvenuti in Regione, competente sulla materia, con la partecipazione di rappresentanti istituzionali e sindacali, nei quali però non si è riusciti a raggiungere un accordo con l’azienda per interrompere la procedura di licenziamento collettivo, anche l’assessore Bosi ha sottolineato l’impegno del Comune per trovare una soluzione che tuteli l’occupazione: “Una delle ipotesi in campo – ha detto l’assessore – è che un’altra azienda possa aprire negli stessi locali un’attività analoga, senza soluzione di continuità, in modo da autorizzare il passaggio diretto delle dipendenti attuali alla nuova azienda”.
Nel presentare l’interrogazione per chiedere al Comune di incontrare i vertici aziendali e trovare una soluzione alternativa alla chiusura, il consigliere De Lillo ha messo in evidenza che “è nostro dovere come consiglieri intercettare i bisogni e i problemi del territorio soprattutto quando vicende come questa si susseguono con una certa frequenza. Anche se l’Amministrazione locale ha competenze limitate, è necessario seguire da vicino queste vicende e accompagnare la ricerca di una soluzione”.
Nella sua risposta l’assessore Bosi ha ricordato che la società Flunch Srl, che opera nel settore della ristorazione in tutto il territorio italiano con un totale di 348 dipendenti, lo scorso 30 settembre ha comunicato alle organizzazioni sindacali l’apertura di una procedura di licenziamento collettivo per i 34 lavoratori del locale modenese, 23 a tempo indeterminato e 11 a tempo determinato. La decisione è stata motivata con una crisi del fatturato che dura ormai da alcuni anni tanto che, dal 2014 la proprietà del locale ha concesso una riduzione di circa il 50 per cento del canone di affitto, con un contratto rinnovato ogni sei mesi. Una riduzione che con la fine del 2016 però non sarà più praticata. L’assessore ha ricordato inoltre che non è possibile trasferire le dipendenti in altra sede, perché la più vicina dista oltre cento chilometri, che non è possibile applicare gli ammortizzatori sociali e che la società non si è resa disponibile a concedere incentivi all’esodo.
Dopo aver chiesto la trasformazione in interpellanza, Antonio Montanini (CambiaModena) ha affermato che “perdere il lavoro è la cosa più devastante che c’è ma quando l’Amministrazione dice che dà priorità all’occupazione, il più delle volte è solo uno slogan. Vorrei sollecitare il Consiglio a rimboccarsi le maniche e darsi da fare”. Per il Pd Antonio Carpentieri ha replicato che “il Comune fa quello che può, sollecitando le parti, ma non può intervenire in modo coercitivo. Affrontare il tema in Consiglio serve comunque a far sì che la città ne venga a conoscenza, a dare un sostegno politico e a fare in modo che chi ha responsabilità sia informato e pressato e possa spingere la proprietà a raggiungere un compromesso”. Esprimendo la propria solidarietà, Francesco Rocco (Fas-SI) ha chiesto al sindaco e agli assessori “di impegnarsi al massimo sulla vicenda e di essere il più incisivi possibile al tavolo della crisi regionale”. Marco Bortolotti, Movimento 5 stelle, ha chiesto “se, e in che misura, le gallerie commerciali agiscono per agevolare le aziende in modo che non si arrivi alla chiusura”.
Nella replica il consigliere De Lillo ha auspicato che “dai prossimi incontri sia possibile capire se ci sono, e quali sono, aziende interessate a proseguire l’attività”.
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