08/10/2016

“IL COMUNE SOSTENGA IL RUOLO PUBBLICO DELLE COOP SOCIALI”

Il Consiglio ha approvato un ordine del giorno di contrasto alle cooperative spurie

“Sostenere il ruolo e la funzione pubblica esercitata dalle Cooperative sociali come imprese di carattere sociale che costruiscono coesione e ‘beni’ fatti di relazione” e “proseguire, anche con forme innovative di coinvolgimento nella programmazione e progettazione, nel rapporto di sussidiarietà tra Amministrazione comunale e Cooperative sociali per l'erogazione di beni e servizi”.

Lo chiede il Consiglio comunale di Modena al sindaco e alla Giunta attraverso l’approvazione di un ordine del giorno sulla cooperazione sociale come “modello imprenditoriale che garantisce coesione nella città”. Nella seduta di giovedì 6 ottobre, si è espresso a favore del documento, illustrato dalla consigliera Giulia Morini e firmato da diversi consiglieri del Pd, oltre il gruppo proponente anche il consigliere Domenico Campana di Per me Modena. Astenuti M5s, Sel, FI, CambiaModena, Idea Popolari Liberali e Marco Chincarini di Per me Modena.

Il documento, facendo riferimento alla campagna di raccolta firme finalizzata al sostegno di una proposta di legge ora presentata in Senato contro le false cooperative, cioè compagini societarie che si presentano come cooperative ma in realtà sono strumenti di raggiro anche fraudolento delle vigenti norme sul mercato del lavoro, chiede di “riconoscere le Cooperative sociali quali imprese sociali”, di “ribadire il ruolo della Cooperazione sociale nel valorizzare in chiave solidaristica e imprenditoriale le potenzialità del nostro territorio per fronteggiare i bisogni dei cittadini, in particolare dei più deboli”, e di “supportare azioni di costruzione e consolidamento dei rapporti tra la Cooperazione sociale e i cittadini, i gruppi sociali e le istituzioni in continuità con il principio cardine del ‘perseguimento della promozione umana e dell'integrazione sociale’, basilare per ogni Cooperativa sociale”. La mozione chiede inoltre di “persistere, anche in risposta agli scandali che hanno gettato discredito sul rapporto tra Pubblica Amministrazione e Cooperazione sociale, nello sviluppare azioni sul fronte del sostegno alla legalità ed alla trasparenza negli affidamenti pubblici”, di “esprimere plauso alla Regione Emilia-Romagna per le azioni in materia di affidamenti e appalti, nonché di costruzione di un ruolo attivo per la Cooperazione sociale nella progettazione del sistema locale di servizi sociali” e di “realizzare, in continuità con le nuove disposizioni legislative, protocolli d'intesa che tengano conto delle linee guida licenziate dalla Regione e delle direttive dell'ANAC sulla materia”.

Ad aprire il dibattito sul tema, per il Pd, è stato il consigliere Tommaso Fasano, che ha evidenziato “l’importanza delle cooperative sociali per tutti gli intrecci che le loro funzioni hanno con quelle dell’Amministrazione, che danno risposte puntuali a persone in condizione di difficoltà. Bisogna tenere gli occhi aperti – ha proseguito – ma il movimento cooperativo ha dato molto a questa terra e può continuare a essere importantissimo”. Vincenzo Walter Stella ha evidenziato la “necessità di evitare che venga fatta di tutta l’erba un fascio. Negli ultimi tempi la macchina del fango è sempre in azione – ha aggiunto – e quando succede qualcosa che riguarda una cooperativa, per settimane si parla come se tutte fossero corrotte e sporche. Con questo odg si intende sostenere le realtà buone”. Chiara Susanna Pacchioni ha spiegato che “l’obiettivo del documento è valorizzare un’esperienza particolare del nostro Paese e di altre realtà come la Svezia, la Gran Bretagna, il Belgio e la Polonia. Le cooperative sociali rappresentano un esempio virtuoso del principio di solidarietà – ha continuato – pur mantenendo un approccio di tipo imprenditoriale perché devono rispondere a criteri di efficienza di produzione e organizzazione”. Per Marco Forghieri “è vero che c’è il trasferimento di parte dei servizi alla persona dal pubblico al privato, ma si tratta di un privato organizzato con metodo democratico. In questo periodo storico – ha aggiunto – spetta al pubblico tutelare queste realtà importanti e, se non vengono persi di vista i valori pensati nel 1844 dai pionieri che nei sobborghi di Manchester hanno fondato la prima cooperativa, certe storture e realtà negative probabilmente non troveranno più cittadinanza”.

Domenico Campana di Per me Modena ha espresso “adesione all’intento dell’odg, che è contrastare le cooperative spurie. Va combattuto il fenomeno crescente negli ultimi decenni di inquinamento di un tessuto che, soprattutto in quest’area, ha avuto un ruolo determinante”. Il consigliere, esprimendo l’auspicio che “l’articolo 41 della Costituzione non venga stravolto”, ha però aggiunto che “l’attività sociale non può svolgersi contro l’utilità sociale e la dignità delle persone”.

Marco Cugusi di Sel ha affermato: “Riconosco che le cooperative svolgono un ruolo fondamentale, ma penso che chi ci lavora paghi un prezzo alto, lavorando più dei dipendenti pubblici e guadagnando circa il 30 per cento in meno. Da 30 anni a questa parte – ha aggiunto – a poco a poco si sono spostati i servizi per le persone svantaggiate dal pubblico verso il privato, anche in tempi in cui non c’erano Patti di stabilità così rigidi da impedire l’assunzione di personale”.

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