Per la nomina e la designazione dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende, istituzioni e società partecipate, oltre all’avviso pubblico per la presentazione della candidature (per un periodo di norma non inferiore ai 30 giorni), ora sarà prevista anche l’audizione, da parte della commissione consiliare competente, dei candidati che acconsentono. Le audizioni si svolgeranno in tempi utili per consentire al sindaco di tenerne conto prima di procedere a nomine e designazioni di sua competenza, ma la commissione non potrà esprimere “valutazioni conclusive e formali sui singoli candidati”.
Lo prevede la delibera di indirizzi del Consiglio comunale di Modena che, approvata oggi, giovedì 10 settembre, con il voto di Pd, Sel, Futuro a sinistra, Per me Modena (astenuti Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Ncd e Cambiamodena), aggiorna quella approvata lo scorso febbraio introducendo, in particolare, proprio l’audizione in commissione con lo scopo di “consentire ai candidati di presentarsi pubblicamente ai rappresentanti dei cittadini modenesi e di permettere ai consiglieri comunali di chiedere chiarimenti e approfondimenti sulle motivazioni e gli intenti della candidatura”. La delibera precisa che “in nessun caso e in nessun modo” le audizioni possono “prefigurare una preselezione dei candidati”.
Illustrata dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli, la delibera prevede anche la possibilità di chiamare in commissione consiliare i rappresentanti del Comune a riferire dell’attività svolta e ripropone il percorso trasparente già in vigore con la possibilità delle autocandidature, che devono però essere “rafforzate” da sostenitori qualificati (docenti universitari, rappresentanti di ordini e collegi professionali, rappresentanti di associazioni iscritte all’elenco comunale, sindacati e associazioni di categoria), e il requisito della documentata esperienza di impegno sociale e civile a fianco della comprovata esperienza tecnica o amministrativa. Confermato anche il rispetto dell’equilibrio di genere nelle nomine e, di norma, non si potrà ricoprire la stessa carica per più di due mandati e non sarà possibile cumulare diversi incarichi, salvo che si tratti di figure istituzionali o dipendenti pubblici che svolgono il compito nell’ambito della propria attività, senza compenso e costi ulteriori per l’ente.
La competenza per le nomine dirette e per le designazioni per legge è assegnata sindaco, il quale la esercita sulla base degli indirizzi definiti dal Consiglio comunale. Quest’ultimo ha la competenza a effettuare direttamente solo quelle espressamente indicate dalle norme.
Si conferma il limite agli emolumenti che non devono superare il valore dell’indennità del sindaco, limite pienamente applicabile solo nei casi in cui la determinazione dell’importo spetti esclusivamente al Comune, mentre nelle altre situazioni sarà oggetto di proposta agli organi cui ne spetta la determinazione.
Approvato un emendamento proposto da Francesca Maletti del Pd (a favore Pd, Sel, Futuro a sinistra, Per me Modena, Movimento 5 Stelle e Ncd; astenuti Forza Italia, e Cambiamodena) che prevede la pubblicazione sul sito del Comune del curriculum anche dei candidati che hanno espresso il proprio consenso, e non solo dei nominati come è già previsto.
Bocciato invece un ordine del giorno del Movimento 5 Stelle (contrari Pd, Sel e Futuro a sinistra; a favore solo i promotori e Ncd; astenuti Per me Modena, Forza Italia e Cambiamodena) che proponeva di estendere la facoltà di convocazione in commissione consiliare dei candidati alle nomine e dei nominati, per riferire delle attività svolte, anche al Consiglio comunale e non solo al sindaco.
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