“In una prima fase, in giugno, avevamo lavorato sull’ipotesi di stipulare un contratto di locazione degli spazi dell’ex Manifattura Tabacchi che non prevedesse l’applicazione dell’Iva, ma in sede finale la società proprietaria ci ha comunicato di aver rivisto il profilo dell’operazione in quanto, per motivi fiscali, non avrebbe potuto non applicare questa tassa”. Lo ha affermato l’assessore al Patrimonio del Comune di Modena Gabriele Giacobazzi rispondendo, nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 10 settembre, all’interrogazione del consigliere di Forza Italia Andrea Galli sul motivo per il quale “l’Amministrazione ha accettato dalla controparte privata l’imposizione di un contratto più oneroso”.
Per l’affitto dell’area di 500 metri quadri della ex Manifattura Tabacchi che ospiterà il nuovo spazio culturale Mata, il Comune di Modena, come annunciato, verserà al locatore, la società Quadrifoglio Modena spa, 50 mila euro all’anno ai quali va aggiunto, a carico del Comune, il costo dovuto per l’Iva, pari al 22 per cento, che sarà versata allo Stato in sede di dichiarazione Iva della proprietà.
Dopo aver sottolineato che “il proprietario ha il diritto di applicare il regime contrattuale che ritiene più corretto sulla base della normativa”, l’assessore Giacobazzi ha spiegato che si prevede che una parte dell’Iva che il Comune dovrà versare, pari circa alla metà, sarà recuperata attraverso la compensazione dell’Iva sui biglietti del Mata.
Nella replica il consigliere Galli ha chiesto come mai, “se il Comune non aveva firmato contratti perché è stato necessario ricorrere a una variazione di bilancio per trovare i soldi dell’Iva. C’è una curiosa serie di passaggi non del tutto chiari”.
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