Una delibera della Giunta regionale del 2013 definisce gli standard essenziali e ottimali dei Corpi di Polizia locale. Lo standard dell'organico della Polizia Municipale di Modena è fissato in 220 unità con la sottoscrizione dell’Accordo di programma tra il Comune e la Regione Emilia Romagna. Di conseguenza è stato deliberato l'aumento della dotazione organica di 13 unità. Interpellata recentemente dall’Amministrazione comunale, la Regione ha risposto che fino al 31 dicembre 2017 non sono previste revisioni sul numero degli addetti.
Lo ha confermato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli rispondendo a un’interrogazione sull’organico di Polizia municipale locale del Movimento 5 stelle. Nell’istanza, illustrata da Marco Bortolotti si chiedeva “di dettagliare, in base al calcolo richiesto per la valutazione dell’organico dalla deliberazione della giunta regionale 2071/2013, il calcolo esatto dell’organico a oggi presente presso il Corpo di Polizia Municipale, specificando il numero di agenti: impegnati presso il comando a tempo pieno, a part-time e a quante ore, in Procura, presso altri comandi o altrove; di confermare che il numero dell’organico che il Comune di Modena, in quanto capoluogo di Provincia e in base al calcolo dell’organico basato sulla deliberazione della giunta regionale dovrebbe essere di 237 agenti; di avere informazioni relativamente a eventuali finanziamenti regionali dati all’amministrazione per poter allineare l’organico della Municipale agli standard definiti dalla deliberazione; nel caso in cui ci siano stati finanziamenti regionali, di avere il dettaglio di come sono stati investiti per poter ottenere il raggiungimento degli standard sopra esposti”.
Al 31 dicembre 2013 gli operatori in servizio erano 215 con 24 ispettori su 25 previsti e 185 di agenti su 189 previsti. Alla data del 29 giugno 2015 gli operatori totali presenti sono 213, di cui quattro inidonei permanenti per i quali è in corso il percorso di riconversione. Gli ispettori sono 24, gli agenti a tempo pieno sono 163, gli agenti part-time, con orari variabili da 24 a 33 ore settimanali, sono 16, di cui 4 con part-time a tempo determinato. Gli agenti distaccati sono 2 presso la Procura.
Il sindaco ha quindi spiegato che per il raggiungimento del numero di operatori previsto dall’Accordo di programma l’Amministrazione ha, innanzitutto, bandito un corso-concorso portato a termine a maggio con la definizione di una graduatoria che vede 36 idonei. Da questa graduatoria, secondo il piano occupazionale 2014 del Comune, era prevista già a giugno l’assunzione di tre agenti e nei mesi successivi degli altri 8 necessari. Un decreto nazionale ha però disposto il trasferimento del personale delle Polizie provinciali in locali, circostanza che avverà solo se il decreto sarà convertito in legge. Nel frattempo, l’Amministrazione ha comunque aperto le procedure per la mobilità riservata a personale delle Polizie provinciali per 8 unità (in cui sono compresi gli inidonei che saranno collocati su altre funzioni) e si è impegnata a coprire l’eventuale turn over che si potrà verificare entro l’anno.
Alle 220 unità previste dall’accordo di programma si è arrivati calcolando i parametri fissati dalla normativa, vale a dire 1,20 addetti per mille residenti e 1 addetto per mille posti letto turistici. Gli standard ottimali prendono in considerazione anche il numero degli iscritti universitari (un addetto ogni mille universitari), “ma le note difficoltà finanziarie ed i vincoli normativi sui piani occupazionali degli enti locali – ha sottolineato Muzzarelli - rendono difficile il raggiungimento degli standard essenziali ed è quindi praticamente impossibile il raggiungimento degli organici secondo gli standard ottimali”.
Infine, per quanto riguarda i finanziamenti regionali, è stato ricordato che l’Accordo di programma prevede interventi cofinanziati dall’ente locale con una partecipazione della Regione fino al 70 per cento delle sole spese previste in Accordo. In particolare, le spese sostenute ammontano a 433.570 euro di cui 303.498 finanziate da contributo regionale. Hanno riguardato l’ammodernamento delle attrezzature, lo sviluppo informatico, il potenziamento del disaster ricovery, la dotazione degli operatori e le attività di presidio del territorio, mentre la spesa per il personale è stata completamente a carico del Comune di Modena.
Nella replica, Bortolotti ha parlato di “situazione di stress del sistema”. Secondo il consigliere “è necessario capire qual è la reale situazione della sicurezza a Modena. All’interno della Municipale non sono ancora state affrontate questioni come la ridistribuzione dei compiti e dei carichi di lavoro, con il trasferimento di funzioni secondarie ad altre figure, in modo da concentrare gli agenti su azioni specifiche. Cerchiamo almeno – ha concluso – di raggiungere al più presto l’organico necessario, passando dagli attuali 213 a 220 agenti”.
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