Prevede la gestione associata dei piani di contenimento e controllo della specie nutria la convenzione tra Comuni, Aipo, enti di bonifica e Provincia di Modena approvata dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di giovedì 9 luglio. L’adesione alla convenzione ha ottenuto il voto favorevole di Pd, Sel, Per me Modena, CambiaModena, Ncd e FI. Astenuto il Movimento 5 stelle.
Sulla base delle linee guida emanate dalla Regione, i piani di controllo saranno attuati con il coordinamento della Provincia, in qualità di ente capofila, e, sulla base dell’esperienza maturata finora, attraverso l’abbattimento delle nutrie mediante arma da fuoco, e la loro cattura con l’utilizzo di trappole. Gli operatori autorizzati a intervenire direttamente sono i cacciatori, i referenti dell’Atc, i coadiutori e gli agricoltori. I Comuni interessati, 23 in tutto, concorreranno alle spese: per il Comune di Modena l’impegno sarà di 4.500 euro all’anno, calcolati sulla base della popolazione e del numero di nutrie storicamente abbattute (in tutta la provincia sono mediamente 6.900 all’anno, 60 mila in regione).
Come ha spiegato in aula l’assessore all’Ambiente Giulio Guerzoni l’adesione alla convenzione è “il punto di arrivo di un percorso su scala provinciale cominciato nell’agosto 2014 in seguito al cambiamento di una norma nazionale che aveva ‘declassificato’ la nutria da fauna selvatica a specie nociva. L’obiettivo della norma poteva anche essere condivisibile ma, di fatto, la nuova classificazione impediva di proseguire con i piani di controllo. Dopo un anno di gestione in emergenza, tramite ordinanze, le linee guida della Regione ci permettono di tornare al sistema dei piani di controllo che sono stati messi in capo ai Comuni invece che alla Provincia. In pratica con la collaborazione di tutti abbiamo rimesso in piedi un sistema che funzionava bene”.
Aprendo il dibattito, Marco Chincarini (Per me Modena) ha dichiarato di prendere atto “dell’urgenza che ci impone di abbattere gli animali ma quello che serve è una soluzione più ampia, in linea con i testi scientifici che ci dicono che l’abbattimento tampona solamente il problema. Servono invece interventi ambientali, come per esempio l’introduzione di specie antagoniste, che coinvolgano tutto il territorio”. Anche per Domenico Campana “l’impressione è che l’abbattimento delle nutrie sia solo un frammento della questione più generale del controllo del territorio necessario per prevenire i disastri. Ed è su quest’ultimo che vorrei un impegno forte”. Fabio Poggi per il Pd ha sottolineato che “la decisione che prendiamo è frutto di un’emergenza e questo non va mai bene. Però ora è doveroso affrontare il fenomeno, anche se lo facciamo con strumenti che secondo me sono impropri, e quindi andiamo avanti”. Per Luigia Santoro (Ncd) “abbiamo davanti una situazione che è da regolamentare: Se le nutrie provocano danni e se per la comunità è un vantaggio abbatterle, vanno abbattute come si fa per altre specie dannose”.
Nella replica l’assessore Guerzoni ha ribadito che “i piani di controllo di specie come la nutria non sono frutto di emergenza perché queste sono specie per le quali la legge prevede l’eradicazione, quindi i piani sono tutt’altro che emergenziali”.
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