“Confermiamo la priorità della realizzazione dell’area dello scalo merci a servizio degli operatori della logistica, così come previsto nel documento preliminare per la stesura del Psc, ma si tratta di una previsione di lungo periodo che richiede il superamento di una serie di elementi che creano oggettive difficoltà”.
È il quadro delineato dall’assessore alla Mobilità del Comune di Modena Gabriele Giacobazzi nella seduta di oggi, giovedì 9 luglio, durante la risposta all’interrogazione di Marco Cugusi di Sel sullo scalo merci a Marzaglia.
Nell’istanza, il consigliere ha evidenziato che “per sostenere la ripresa economica e occupazionale serve ammodernare il sistema della logistica delle merci ed investire sulla intermodalità ferro-gomma nei distretti industriali di Modena, Reggio, Sassuolo, Carpi, non costruire una nuova, inutile, costosa autostrada”. Cugusi ha quindi chiesto “quale priorità hanno per il Comune di Modena la realizzazione del polo intermodale Campogalliano–Modena e la piattaforma logistica di Marzaglia”, quali risorse e provvedimenti intende mettere in campo già a partire dal 2015, e perché è stata sciolta la società Tie (Trasporti intermodali emilia) che si era costituita nel 2009. Il consigliere ha inoltre domandato se ci sono ritardi e responsabilità di tipo urbanistico o altre del Comune e se non si ritiene “che una parte delle risorse finanziarie pubbliche messe a disposizione del Governo Renzi per l’inutile nuova autostrada Campogalliano-Sassuolo sarebbero meglio spese nel garantire il collegamento del polo logistico su gomma di Campogalliano con quello su ferro di Marzaglia, nella piattaforma logistica di Marzaglia e a sistemare l’ingorgo viabilistico di Modena ovest”.
L’assessore ha precisato che “le aree interessate dallo scalo merci sono tutte di proprietà privata di diversi soggetti: alcuni sono interessati alla realizzazione dell’intervento, altri sono invece decisamente contrari. Dopo lo scioglimento di Tie, la strada percorribile dal Comune – ha proseguito – è quella di comprendere l’area tra le zone Pip, dei Piani di insediamenti produttivi, e operare gli espropri. Espropri che però possono avvenire solo a prezzi di mercato, pari a decine di milioni di euro. Perciò, in questo caso, l’interesse degli operatori delle logistica è elemento imprescindibile”.
Giacobazzi ha inoltre evidenziato che “l’area è molto impattata dalla realizzazione della bretellina appendice della Modena-Sassuolo, che dovrebbe assorbire il traffico oggi presente su strada tra Rubiera e la tangenziale di Modena nord. Tale opera – ha aggiunto – compresa nell’appalto della Modena-Sassuolo, taglia esattamente in due l’area destinata alla logistica e la rende di difficile utilizzo”. L’assessore ha poi ricordato che, nel comparto a nord-est dell’area, una società specializzata di Rfi (Rete ferrovie italiane) ha da sempre la previsione di realizzare anche spazi per consentire di insediarsi a operatori privati della logistica. “La Camera di commercio – ha precisato – si è trovata costretta a sciogliere la società TIE, incaricata di realizzare la parte privata del progetto, in quanto non era nella condizione di poter operare”.
Per Giacobazzi, inoltre, “non ci sono ritardi attribuibili a responsabilità di tipo urbanistico” e, sulla destinazione di parte delle risorse nazionali previste per l’autostrada Campogalliano-Sassuolo, ha precisato che “non esistono risorse pubbliche dirette destinate a questo progetto, ma solo un impegno del ministero a contribuire in termini di defiscalizzazione, subordinato alla realizzazione dell’opera, o attraverso un prestito: un contributo di 250 milioni di euro che non è a nostra disposizione e non può essere preso e destinato ad altro”.
Nella replica, il consigliere Cugusi si è detto “soddisfatto” e ha rinviato a una discussione in altra sede “il problema della bretella fino a Sassuolo che permane”.
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