“Valorizzare la sanità modenese dell’intera area provinciale, aprendo una riflessione su tutte le strutture (Case della Salute, hospice, ospedali di comunità, residenze sanitarie della salute mentale e tutta la rete della domiciliarità) confermando l’attuale Pal, ma inserendo una marcia in più, per dare risposte di sempre maggiore qualità e nei tempi corretti, con la giusta priorità ai bisogni urgenti dei cittadini”.
Questo l’impegno che il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli ha espresso davanti al Consiglio comunale di giovedì 9 luglio, definendo alcune linee prioritarie in materia di sanità, “fermo restando la responsabilità della Regione che ha competenza specifica sulla sanità e il ruolo dei sindaci fondamentale per aumentare il coinvolgimento e la condivisione dei territori”.
Punto di partenza per il sindaco: “una rete sanitaria provinciale all’avanguardia di cui Modena è il perno con l’Università e due ospedali, professionisti della sanità competenti e preziosi volontari, tutti coprotagonisti, con ruoli diversi ma espressione della stessa coesione sociale”.
Ma ci sono anche dei nodi ancora aperti: “Bisogna accelerare la realizzazione del Piano delle sedi sanitarie: i progetti sono in corso ma i tempi per la realizzazione sono importanti; occorre potenziare gli investimenti per l’assistenza territoriale e assicurare quelli già previsti per garantire sedi moderne e sicure”. E ancora occorre verificare il funzionamento di alcuni servizi fondamentali e, in particolare, del 118 per garantire efficacia e sicurezza alla rete dell’emergenza anche in termini di copertura su tutta la provincia e di adeguatezza dei mezzi.
L’obiettivo è l’organizzazione integrata dei servizi socio-sanitari per garantire efficienza delle prestazioni, tempi delle risposte, utilizzo delle migliori tecnologie, un sistema a rete provinciale - di territori, assistenza, ospedali, formazione, prevenzione e ricerca - che assicuri capillarità e qualità dalla montagna alla bassa.
In quest’ottica, secondo il sindaco “è giunto il momento di fare uno scatto in avanti con l’integrazione gestionale, non più solo funzionale, delle due strutture ospedaliere di Baggiovara e del Policlinico che debbono diventare l’Ospedale unico di Modena in due sedi, per essere più forti e competitivi, sostenendo specializzazioni e vocazioni di eccellenza: solo così potremo avere piena integrazione anche in vista delle nuove sfide dell’area vasta”.
Gian Carlo Muzzarelli ha quindi annunciato che dalla prossima seduta della Conferenza Territoriale Socio Sanitaria, a cui parteciperanno anche il Magnifico Rettore e il preside della Facoltà di Medicina, uscirà una proposta di percorso sperimentale da sottoporre alla Regione, che, se condivisa da tutti, potrebbe trovare risposte operative già dal prossimo gennaio, con la previsione di una cabina di regia politico-territoriale che comprenda tutti i soggetti istituzionali, sindacali, aziendali interessati. Per arrivare a regime – ha aggiunto il sindaco – penso servirà poi copertura legislativa regionale per dare garanzie al nostro modello di innovazione e tracciare una traiettoria condivisa con la Regione”.
Sul tema delle risorse economiche, il sindaco ha, inoltre, evidenziato che “da un lato va garantita la piena sostenibilità del sistema con un corretto equilibrio tra i costi e le risorse delle sanità di tutte le province della Regione; dall’altro, bisogna evitare ulteriori tagli da parte del Governo nazionale. Seguiremo con attenzione – ha precisato - il livello di finanziamento assegnato alle aziende sanitarie, consapevoli dell’importanza rivestita dal territorio di Modena con i suoi 702mila abitanti”.
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