“Sono convinta che l’esperienza diretta della vita di parrocchia, a contatto con i problemi quotidiani di una comunità, insieme alla giovane età, alla solida preparazione teologica e all’abitudine a stare in mezzo ai giovani, anche come assistente dell’Agesci, saranno elementi preziosi per l’attività pastorale del nuovo vescovo”. E’ il commento della presidente del Consiglio comunale Francesca Maletti alla nomina di don Erio Castellucci come arcivescovo abate di Modena-Nonantola. Nel dargli il benvenuto e augurargli buon lavoro a nome di tutto il Consiglio, la presidente Maletti ha osservato come nel saluto alla città il nuovo vescovo abbia sottolineato la centralità di malati ed emarginati per l’azione pastorale e la collaborazione con le istituzioni per il bene comune, nel rispetto delle diverse competenze.
Per Maletti, inoltre, è significativo che il nuovo vescovo abbia esplicitamente ricordato gli insegnamenti del Concilio Vaticano II e quell’invito rivolto ai cristiani a imparare a cogliere i “segni dei tempi”: “Un invito che vale anche oggi – sottolinea Maletti – di fronte alla tentazione sempre forte di lasciarci andare a ‘sterili lamenti’ o a scegliere la strada delle ‘fredde condanne’, citando proprio le parole di don Erio che, facendo riferimento a papa Francesco, ci invita a lavorare, invece, per portare una luce a chi soffre nel corpo, negli affetti, nello spirito”.
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