“Voglio comunicare gli elementi invisibili in una personalità", diceva Art Kane, racchiudendo in poche parole tutta la sua poetica. Una grande retrospettiva dedicata al fotografo newyorkese, a 20 anni dalla morte e nel novantesimo della nascita, presenta per la prima volta in Italia un centinaio di fotografie classiche e inedite che hanno contribuito a formare l’immaginario visivo della seconda metà del ‘900. La mostra "Art Kane. Visionary", a cura di Jonathan Kane, Holly Anderson e Guido Harari, inaugura giovedì 25 giugno alle 18.30 a Palazzo Santa Margherita in corso Canalgrande 103, con party musicale dalle 19 in collaborazione con associazione Stoff. Allestita fino al 20 settembre, è organizzata e prodotta da Galleria civica di Modena e Fondazione Cassa di risparmio di Modena in collaborazione con Solares Fondazione delle Arti di Parma e Wall of Sound Gallery di Alba.
“Per l’estate 2015, in cui sarà aperta anche in agosto con la Delfini e il Museo della Figurina, la Galleria civica – sottolinea Gianpietro Cavazza, assessore alla Cultura – allestisce una mostra bella e seducente, dedicata a un maestro della fotografia che ha introdotto linguaggi e tecniche nuove per raccontare tempi nuovi. In ottobre, la Galleria allestirà anche alla Palazzina la mostra di Eat art di Daniel Spoerri”. “Penso ad Art Kane come a un colore acceso, diciamo come un sole color zucca in mezzo a un cielo blu. Come il sole, Art fissa il raggio del suo sguardo sul suo soggetto, e quel che vede lui fotografa, e di solito si tratta di un'interpretazione drammatica della sua personalità”. Così diceva di lui Andy Warhol. Parte della mostra è dedicata ai ritratti e alle celebri foto delle maggiori icone della musica degli anni Sessanta (dai Rolling Stones a Bob Dylan, ai Doors, a Janis Joplin, ai Jefferson Airplane, Frank Zappa, i Cream, Sonny & Cher, Aretha Franklin, Louis Armstrong, Lester Young, The Who avvolti nella bandiera britannica); un’altra sezione è dedicata all'impegno civile (soprattutto la lotta per i diritti civili degli afro-americani e degli indiani, il Vietnam, l'incubo nucleare di Hiroshima, il consumismo, il crescente degrado dell'ambiente); a visionarie riflessioni esistenziali ricavate dal "sandwich" di più diapositive (tecnica pionieristica in un'epoca senza Photoshop); a illustrazioni fotografiche dei testi di Dylan e dei Beatles e alla moda e alle evoluzioni della società americana. Il tutto fissato con uno sguardo tanto originale e visionario da conquistarsi premi e le copertine dei più prestigiosi rotocalchi internazionali.
“Art Kane è stato un mio idolo – ricorda Franco Fontana - quasi un miraggio per me che lo ammiravo da lontano. Poi l'ho conosciuto nel '77 ad Arles e siamo diventati fratelli di 'colore' legati da un rapporto di amicizia. Era un uomo geniale, di grande intelligenza e creatività. Animato dal mito impossibile di un'eterna giovinezza e di una continua rinascita, mordeva la vita fino in fondo. Girava per New York in Velosolex e una sera mi portò al mitico Studio 54, arrivando vestito da cowboy. Adorava le donne e le fotografava con una sensibilità e un erotismo in cui mi ritrovavo appieno. Amava l'Italia dov'era venuto più volte, anche per dei workshop organizzati da me”. Kane è stato uno dei veri maestri della fotografia del XX secolo, le cui immagini visionarie, oggi nelle collezioni permanenti del MoMA e del Metropolitan Museum of Art, hanno influito sulla coscienza sociale di più di una generazione e lasciato un segno sulla cultura mondiale.
La mostra è aperta gratuitamente al pubblico giovedì e venerdì dalle 17 alle 19.30, sabato, domenica e festivi dalle 10.30 alle 19.30. Lunedì, martedì e mercoledì non festivi chiuso. Informazioni sul sito internet (www.galleriacivicadimodena.it).
Galleria immagini
Azioni sul documento