11/06/2015

CONTRIBUTI ELETTORALI / 2 – GLI INTERVENTI IN CONSIGLIO

Chiesta la trasformazione in interpellanza. Finanziamento pubblico tra i temi discussi

Chiesta la trasformazione in interpellanza, Paolo Trande (Pd) ha osservato che “il tema dei conflitti di interessere è diventato sempre più rilevante anche a causa della progressiva diminuzione del finanziamento pubblico ai partiti. Forse, dopo le ultime performance dei partiti, non c’erano altre possibilità, ma credo che abbiamo tutti ecceduto in populismo e che avremmo dovuto provare a salvare almeno una fetta del finanziamento pubblico, previsto dalla Costituzione e che permette ai partiti di lavorare”. Mario Bussetti (M5s) ha sottolineato che “è legittimo finanziare i candidati ma se poi a chi ha versato i contributi torna qualcosa in cambio, è legittimo anche che nascano sospetti e che la fiducia dei cittadini diminuisca. La legalità è la base, ma non è sufficiente, esiste anche un tema di opportunità che va oltre”. Per Antonio Montanini (CambiaModena) “se i contributi a un candidato arrivano soprattutto da soggetti che operano negli appalti pubblici, è naturale che poi questi abbiano aspettative di riconoscenza. Bisogna darsi una regola deontologica e valutare se non sia opportuno accettare finanziamenti solo da chi non ha nulla a che fare con le gare pubbliche “.

In risposta l’assessora Ferrari ha contestato che si faccia apparire come normale che ai finanziamenti debba corrispondere una contropartita, affermando che se ci sono sospetti bisogna rivolgersi all’autorità giudiziaria.

Aprendo l’intervento di replica il consigliere Pellacani ha sottolineato che “non c’era alcun dubbio sulla legittimità dell’operato del sindaco. L’interrogazione voleva porre, anche in prospettiva, un problema politico: bandi, gare e affidamenti sono un buon filtro ma non una garanzia di assoluta trasparenza e legittimità dell’operato. E lo dimostra la situazione che ci portiamo dietro da decenni di una commistione tra mondo politico e degli affari, dimostrato da molti episodi. Concordo quindi sul fatto che il finanziamento pubblico non vada abolito e mi auguro che per il futuro riusciamo a trovare il modo di sgretolare il connubio tra affari e politica”.

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