Nel 2014, rispetto al 2013, è cresciuto, in percentuale, il prezzo del pesce fresco di mare; ma è calata, di più, la passata di pomodoro. È costato di più il pantalone da donna e meno la felpa da uomo. La pentola con coperchio è aumentata ed è calata la macchina da caffè a cialde, sono costati meno i cerotti e di più le visite specialistiche intramoenia. Sono aumentati di prezzo i parcheggi e calato il Gpl, è cresciuta l’acqua potabile e diminuito il gasolio da riscaldamento.
Sono alcuni dei tanti dati e curiosità che si trovano nella pubblicazione on line “I prezzi a Modena nel 2014”, curata dal servizio Statistica dell’assessorato allo Sviluppo economico del Comune.
Il dato saliente, però, è quello che rileva come, a livello generale, l’inflazione a Modena, misurata attraverso l’indice dei prezzi al consumo, abbia registrato un tasso di crescita medio annuo di 0,4 per cento, rispetto al dato nazionale che è del 0,2 per cento. Il valore risulta tra i più bassi registrati negli ultimi decenni (bisogna risalire alla fine degli anni ’50 per un dato analogo mentre, l’inflazione più bassa si è registrata nel 2013 (0,7%).
L’analisi del tasso tendenziale mensile locale evidenzia valori bassi in tutto il 2014. “La contrazione del potere d’acquisto delle famiglie e l’incertezza in termini di occupazione e redditi – commentano i tecnici che hanno redatto il rapporto – continuano a contribuire a una diminuzione generalizzata del livello dei prezzi, un dato negativo, indice del perdurare della crisi anche nell’anno appena trascorso”. E il segno meno per le variazioni su base tendenziale annua accompagna i primi mesi del 2015 (a gennaio – 0,5 per cento), sia pure con un trend in lieve miglioramento (a febbraio e marzo – 0,1 %).
Il dato tendenziale più basso del 2014 si è registrato nel mese di dicembre (- 0,1), mentre il valore massimo è risultato quello di maggio (1,0 per cento). Il confronto con tassi mensili nazionali risulta inferiore per tutti i mesi dell’anno.
Tra le dodici divisioni prese in esame per il computo dell’inflazione, nel 2014 sono state sette le divisioni di spesa che hanno registrato incrementi superiori al tasso medio annuale: “Mobili, Servizi casa” (+1,4 %); “Istruzione” (+1,3); “Servizi ricettivi, ristorazione” (+1,2) “Alcolici e tabacchi” (+ 1,1); “Trasporti” (+1,0); “Servizi sanitari, salute” (+0,8); “Ricreazione, cultura” (+0,5). In controtendenza, con valori negativi e quindi con prezzi in calo, sono risultate le divisioni: “Comunicazioni” (- 8,0 per cento); “Altri beni” (-0,6) e “Alimentari e bevande” (-0,5).
All’interno di ogni singola divisione, qualche prodotto o servizio cresce di prezzo e altri diminuiscono. Negli “Alimentari”, dopo quattro anni di crescita, si registra nel 2014 un tasso medio negativo. In diminuzione il prezzo della passata di pomodoro (-10,3), biscotti frollini (-7,9), merende preconfezionate (-7,7). In aumento invece il pesce fresco di mare (+7,4), pepe nero (+6,5) e il cioccolato in tavolette (+6,0 %).
Dal punto di vista territoriale il confronto sul livello congiunturale locale con quello delle ventuno città capoluogo di Regione e provincia autonoma, conferma che l’inflazione modenese nel corso del 2014 è risultata sostanzialmente nella media nazionale. Il maggiore tasso di crescita è stato registrato nella città di Bolzano (+ 1,1 %), mentre nessuna variazione è stata registrata nelle città di Milano, Venezia, Firenze e Perugia.
Per quanto riguarda il campione, nel 2014 le rilevazioni a Modena sono state effettuate presso 463 punti vendita, e hanno coinvolto operatori commerciali, artigiani e liberi professionisti, rappresentativi delle differenti tipologie commerciali e servizi presenti sul territorio comunale. Sono state rilevate nel complesso 5.469 quotazioni di prodotto.
La ricerca “I prezzi a Modena nel 2014”, analizza per divisione di spesa l’inflazione calcolata sui prezzi rilevati mensilmente sul territorio comunale con informazioni su normative e modalità dell’indagine, e fornisce uno storico sulle variazioni congiunturali nel quinquennio 2009-2014. In applicazione del cosiddetto decreto “Salva carta”, il volume è realizzato solo in formato digitale, scaricabile dal portale web del Comune (www.comune.modena.it/serviziostatistica).
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