Circa 4.500 presenze giornaliere stimate che, proiettate sulle 32 settimane medie di frequenza annuale, diventano poco più di 850 mila all’anno. Sono i numeri che misurano la frequentazione degli impianti sportivi pubblici a Modena. “Un dato che ci colloca ai primi posti in Italia e pienamente nello standard europeo e che fa del Comune di Modena il principale soggetto di riferimento per la pratica sportiva in città”. È questa la premessa dalla quale è partito l’assessore allo Sport del Comune di Modena Giulio Guerzoni nel presentare al Consiglio comunale, giovedì 9 aprile, le linee di indirizzo per l’affidamento e la gestione degli impianti sportivi di proprietà o nella disponibilità del Comune di Modena (53 in totale, 39 palestre e 14 campi da calcio) che saranno assegnati, a partire dai prossimi mesi, per la prima volta tramite bando. La delibera è stata approvata con il voto favorevole di Pd, Sel, M5s, CambiaModena e Per me Modena. Astenuti FI e Ncd.
“Come amministrazione consideriamo lo sport parte integrante del welfare di comunità – ha sottolineato l’assessore – sia come tutela della salute sia come elemento di aggregazione sociale e di formazione per i giovani. Favorire e sostenere la pratica dello sport di base è quindi uno degli obiettivi prioritari che intendiamo raggiungere con i nuovi affidamenti degli impianti sportivi comunali. Allo stesso tempo, con queste linee di indirizzo, vogliamo promuovere la collaborazione tra realtà sportive e societarie diverse, nell’ottica della sostenibilità economica e della polifunzionalità”.
Guerzoni ha spiegato che, considerata la prospettiva demografica ed economica sul medio periodo, “la creazione di nuovi impianti non può essere considerata una priorità. Fatta salva qualche eccezione legata alla pianificazione scolastica, dobbiamo privilegiare una gestione razionale delle strutture esistenti e rilanciarle dal punto di vista qualitativo con manutenzioni, adattamenti e opere di efficientamento energetico, con l’obiettivo di raggiungere un impiego ottimale della dotazione esistente”.
Sulla base delle linee di indirizzo il Comune assegnerà in via preferenziale la gestione a società e associazioni sportive dilettantistiche; ad associazioni di discipline sportive associate; a enti di promozione sportiva e a federazioni sportive nazionali. Tra le garanzie chieste ai gestori ci sono l’apertura dell’impianto a tutti i cittadini, la possibilità per altre società sportive di utilizzare una parte degli spazi disponibili, l’apertura a eventuali attività ricreative e sociali di interesse pubblico, compatibilmente con il normale uso degli impianti. La durata della concessione per quanto riguarda campi da calcio e palestre è di norma stabilita in cinque anni, prorogabili per ulteriori quattro anni se l’affidatario realizzerà investimenti sull’impianto. Le utenze saranno pagate dal Comune che si occuperà anche della manutenzione degli impianti. Le società affidatarie pagheranno un canone ma riceveranno un contributo per la gestione.
Tra le finalità, considerate di rilevante interesse pubblico, che il Comune vuole ottenere attraverso i bandi ci sono la promozione e il potenziamento della pratica sportiva, la valorizzazione dell’associazionismo, la salvaguardia del patrimonio di impiantistica sportiva, la promozione di sinergie sul territorio anche attraverso la gestione in forma associata, promuovere la polifunzionalità delle attività sportive, assicurare un’equa, congrua e diffusa promozione degli affidamenti degli impianti tra i soggetti interessati per promuoverne la pluralità.
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