Conferma delle detrazioni per l’abitazione principale, sulla quale l’aliquota della Tasi passa da 3,1 a 3,3 per mille, e una novità, rispetto alla proposta di bilancio, che riguarda gli alloggi in Agenzia casa e quelli a canone di affitto concordato: per i primi non ci saranno gli aumenti previsti, per i secondi saranno inferiori al programmato. Con l’approvazione di un emendamento al bilancio preventivo armonizzato 2015-2017 presentato dal Pd e votato anche da Sel, M5s e Per me Modena (contro FI, Ncd e CambiaModena), infatti, sono cambiati i contenuti della delibera sulla manovra fiscale che, come ha sottolineato l’assessora al Bilancio Ludovica Carla Ferrari nella presentazione in Consiglio comunale, si richiama a principi di equità e progressività. La delibera che regolamenta le aliquote dell’Imposta unica comunale (Iuc) è stata approvata con il voto favorevole di Pd e Sel, e contrario di FI, Ncd, Per me Modena, M5s e CambiaModena. L’emendamento comporta minori entrate per 119 mila euro coperte con la riduzione del fondo di riserva.
La manovra fiscale interviene solo su Imu e Tasi, incidendo quindi sulla ricchezza patrimoniale in senso stretto, e mettendo in campo – come ha evidenziato Ferrari – anche un rilevante impegno sul versante del recupero dell’evasione e dell’elusione di imposte, tasse e tariffe, oltre che sul recupero crediti, particolarmente significativo per le sanzioni da violazione del Codice della strada. In particolare, sarà intensificata la collaborazione e l’interscambio di dati con l’Agenzia del territorio e con l’Agenzia delle Entrate.
Il gettito complessivo è previsto in 69 milioni di euro, tre in meno rispetto a quello del 2012.
Per l’abitazione principale l’aliquota Tasi passa da 3,1 a 3,3 per mille con un incremento medio per abitazione di circa 19 euro all’anno (da 301,87 a 321,08 per circa 63 mila deleghe su oltre 56 mila abitazioni). Rimangono confermate le detrazioni da 120 a 10 euro, a scalare, per rendite catastali da 300 a 570 euro (sono previsti dieci scaglioni), oltre a 50 euro per ogni figlio convivente fino a 26 anni.
Per le altre abitazioni le aliquote sono diversificate a favore degli affitti concordati, dell’Agenzia casa e dei comodati a parenti di primo grado.
In particolare, per gli affitti concordati al 5,6 per mille di Imu si aggiunge lo 0,8 di Tasi, ma se il canone è inferiore o uguale al canone minimo l’Imu è solo del 4,6, mentre la Tasi in virtù dell’emendamento approvato scende allo 0,5.
Nei comodati ai parenti di primo grado l’Imu è al 9,2 per mille e la Tasi allo 0,8; per gli affitti liberi e i comodati a parenti e affini, così come per gli alloggi a disposizione, l’Imu è al 10,6 (Tasi sempre allo 0,8).
Per le abitazioni in Agenzia casa l’Imu è al 4 per mille, mentre la Tasi con l’emendamento viene azzerata (nella proposta era allo 0,8).
Rispetto ai fabbricati produttivi non sono previsti aumenti per uffici, negozi e laboratori usati direttamente dai proprietari che rimangono quindi con l’Imu all’8,6 per mille e la Tasi a zero.
Tasi zero e Imu all’1 per mille e senza aumenti anche per i fabbricati produttivi utilizzati direttamente dai proprietari. A parte il caso di banche e assicurazioni che avranno invece l’Imu al 3 e la Tasi allo 0,8. Se invece il fabbricato è sfitto la Tasi è allo 0,5.
Per uffici e attività collettive, negozi e laboratori l’Imu è fissata al 10,6 per mille e la Tasi allo 0,8. Se gli immobili sono sfitti, però, la Tasi è più bassa: allo 0,5.
I fabbricati merce invenduti hanno la Tasi al 2,5, i terreni edificabili l’Imu al 10,6 e la Tasi allo 0,8, i terreni agricoli l’Imu al 10,6 e la Tasi a zero, i fabbricati agricoli a uso produttivo la Tasi a 1 e niente Imu.
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